Varato il Rispe
Già diversi mesi prima del recente terremoto che ha colpito l’Abruzzo e la città dell’Aquila in particolare, l’Università di Catania
ha dimostrato grande interesse riguardo alla valutazione della sicurezza del proprio patrimonio edilizio in riferimento al rischio sismico. I programmi avviati in questo settore hanno portato alla costituzione di un apposito ufficio, forse unico tra gli Atenei italiani, denominato “Rispe” (Rischio Sismico Patrimonio Edilizio), che ha sede nei locali dell’ex Accademia di belle arti, in piazza Manganelli, istituito nel mese di settembre dello scorso anno con un provvedimento del rettore Antonino Recca, il quale ha affidato ai professori Annalisa Greco e Ivo Caliò, docenti di Scienze delle costruzioni nella facoltà d’Ingegneria, l’incarico di costituire e coordinare un gruppo di lavoro per la valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici di proprietà dell’Ateneo.
L’importanza di tale iniziativa è stata di recente sottolineata dal rettore, in occasione delle ultime elezioni per il rinnovo del vertice dell’Ateneo, in occasione degli incontri per la presentazione del programma di governo nelle facoltà: “Nel quadro delle politiche ambientali, anche alla luce della recente tragedia dell’Abruzzo, e nella consapevolezza che Catania è una delle città italiane più esposte al rischio sismico (pur essendo stata riconosciuta come tale soltanto dal 1981) – ha affermato il prof. Recca -, sarà svolta con la massima attenzione l’attività di valutazione della vulnerabilità sismica di tutti gli edifici dell’Ateneo; tale attività è stata avviata – quando ancora non si era condizionati emotivamente dai recenti accadimenti – con l’istituzione dell’ufficio Rispe, già dotato di una propria sede e di adeguato personale a supporto: una vera e propria “task force” che avrà cura di raccordarsi con il Dipartimento regionale della protezione civile, anche al fine di ottenere le risorse economiche necessarie alla messa in sicurezza del patrimonio immobiliare di Ateneo”. Lo staff del Rispe è composto, oltre che dai coordinatori scientifici Greco e Caliò, dal coordinatore tecnico ing. Antonio Nigro, dall’arch. Daniele Leonardi, dalla dott.ssa Maria Marino e dagli ingegneri Marco Aiello e Bartolomeo Pantò. L’ufficio si avvale inoltre della collaborazione di alcuni docenti e ricercatori del Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale che da diversi anni svolgono ricerche nell’ambito dell’ingegneria sismica.
Gli studi di valutazione della vulnerabilità degli edifici sono divenuti un obbligo di legge in seguito all’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3274/03 e successive modifiche (concernente “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e normative tecniche per le costruzioni in zona sismica) che – oltre ad avere introdotto nuovi criteri per la classificazione sismica del territorio nazionale – ha prescritto la valutazione dello stato di sicurezza nei confronti dell’azione sismica del patrimonio edilizio pubblico, da effettuarsi a cura degli enti proprietari entro il termine di 5 anni dalla data di entrata in vigore dell’Ordinanza stessa (avvenuta in data 08/05/2003). Il Decreto Legge n. 248 del 31/12/2007, convertito nella legge n. 31 del 28/02/2008, ha fissato per il 31 dicembre 2010 la nuova scadenza per tali verifiche, specificando che devono avere priorità le opere ricadenti nelle zone sismiche 1 e 2 (il territorio di Catania ricade nella zona 2).
In seguito ad un primo censimento già realizzato degli edifici di proprietà dell’Ateneo sono state individuate due principali categorie: edifici progettati in assenza di specifiche norme sismiche, ed edifici il cui progetto è stato redatto in conformità alle norme sismiche vigenti all’epoca della progettazione. Per quegli stabili universitari progettati in assenza di norme sismiche, si dovrà necessariamente procedere alla effettuazione delle verifiche ed alla eventuale redazione dei progetti di adeguamento o miglioramento sismico. Le risorse economiche necessarie potranno essere cofinanziate dal Dipartimento Regionale della Protezione Civile che procede annualmente alla erogazione di finanziamenti sulla base delle richieste inoltrate dagli Enti beneficiari nel corso dell’anno precedente.
Alfio Russo