Siracusa e Ragusa, no a nuovi corsi
“Attualmente, non sussistono le condizioni per attivare nuovi corsi di laurea nelle sedi decentrate nelle province di Siracusa e Ragusa per l’anno accademico 2010-2011, dal momento che, ad oggi, non sono state sottoscritte nuove convenzioni e gli enti convenzionati continuano ad essere inadempienti rispetto agli obblighi derivanti dalle convenzioni e dagli accordi in essere”.
Il rettore Antonino Recca commenta così la situazione dei rapporti con gli enti convenzionati di Siracusa e Ragusa oggetto di discussione da parte degli organi di governo dell’Università di Catania (Senato accademico e Consiglio di amministrazione). In base ai dati dell’Ateneo, il Consorzio di Ragusa, in virtù dell’accordo sottoscritto nella sede del ministero dell’Università il 30 giugno scorso, ha provveduto a versare il saldo dovuto per il 2008/2009 entro il termine indicato del 30 settembre 2009, determinando in tal modo l’attivazione a Ragusa, per il 2009/2010, dei corsi di laurea delle facoltà di Agraria, Giurisprudenza e Lingue e letterature straniere. “Nell’ambito di questo accordo – spiega Recca – era previsto l’obbligo del Consorzio di versare quanto dovuto per il 2009/2010, nella misura e alle scadenze indicate nelle convenzioni vigenti, pena la non attivazione, nel 2010/2011, di nuovi cicli di corsi di laurea a Ragusa. Con riferimento agli importi dovuti al 31 ottobre 2009, in virtù delle convenzioni vigenti, il Consorzio risulta perciò già inadempiente e nessuna rilevanza ha in tal senso, come giustificazione, la presunta controversia relativa alla rendicontazione trasmessa dall’Ateneo di Catania per i corsi di laurea della facoltà di Medicina e chirurgia a Ragusa, ed in particolare ad alcune voci di spesa contestate pari a circa 250mila euro, a fronte dell’importo di 1.589.950,10 euro dovuto dal Consorzio al 31 ottobre”. Ma il rettore aggiunge anche che “l’inadempimento del Consorzio appare evidente a prescindere dalle contestazioni sollevate – e continua il Magnifico -, il Consorzio di Ragusa avrebbe comunque l’obbligo di corrispondere l’intero importo dovuto al 31 ottobre o quantomeno il minore importo risultante dalla compensazione fra quanto dovuto in virtù delle convenzioni e le voci di spesa contestate nel rendiconto relativo alla facoltà di Medicina e chirurgia. Ciò costituirebbe un segno di doverosa attenzione nei confronti dell’ateneo che, come si è più volte avuto occasione di ribadire, considerata l’attuale situazione finanziaria e di cassa, che risulta problematica a Catania così come per l’intero sistema universitario nazionale, non è più in condizioni di affrontare anticipazioni a copertura delle spese necessarie per svolgere attività didattiche e scientifiche presso le sedi decentrate”.
Capitolo Siracusa. Ad oggi non sembrano esserci particolari novità. “L’Ateneo – spiega il rettore – è ancora in attesa di riscontro da parte della Provincia regionale e del Comune di Siracusa in merito alla proposta di accordo già da tempo trasmessa agli stessi. In virtù di questa situazione e considerate, altresì, le ultime indicazioni ministeriali in materia di requisiti necessari per l’attivazione dei corsi di studio, da cui deriva la necessità di revisione delle convenzioni in essere con gli enti convenzionati – aggiunge Recca – ritengo che, per il prossimo anno accademico 2010/2011, non vi siano le condizioni per potere attivate nuovi cicli di corsi di laurea nelle strutture decentrate, fatti salvi eventuali accadimenti favorevoli che consentano la stipula di nuove convenzioni”. Dunque porte chiuse ad eventuali nuovi cicli di corsi di studio nelle sedi decentrate. “Ho invitato le facoltà a deliberare, entro il prossimo 30 novembre, sull’offerta formativa relativa al prossimo anno accademico senza prevedere l’attivazione di nuovi cicli di corsi di studio presso le sedi decentrate – spiega il Magnifico – e a trasmettere le relative determinazioni al Nucleo di valutazione e alla Commissione paritetica per la didattica per gli adempimenti di loro competenza.
Al Ministero, intanto, è allo studio un progetto relativo all’attivazione di un nuovo polo universitario statale in Sicilia. Non siamo contrari a tale ipotesi – prosegue Recca – a condizione che detto polo comprenda, oltre alla sede di Enna, anche le sedi di Siracusa e di Ragusa”.
Altro fronte caldo: le situazioni delle facoltà di Architettura a Siracusa e di Lingue a Ragusa. Per quanto riguarda Siracusa il Senato e il Cda hanno accolto la proposta del rettore di dare mandato al preside Giuseppe Dato “affinché il Consiglio di facoltà deliberi l’attivazione a Siracusa solo del corso di laurea quinquennale a ciclo unico in Architettura, subordinatamente alla sottoscrizione con gli enti interessati di una nuova convenzione che consenta anche di recuperare i debiti pregressi, pari a circa 12 milioni di euro, di cui 10.268.268,61 riconosciuti dalla Provincia di Siracusa con nota del 2 luglio 2009”. “In caso di mancata stipula di una nuova convenzione e qualora la Provincia di Siracusa non provveda a saldare interamente il debito pregresso ovvero a fornire idonee garanzie di pagamento – si legge nella delibera approvata dagli organi collegiali –, il rettore propone che tutti i cicli attualmente in essere nella sede di Siracusa vengano completati a Catania a partire dal 2010/2011, e che sia dato mandato sin d’ora all’ufficio legale di ateneo per il recupero dell’intero credito maturato dall’università di Catania nei confronti della Provincia di Siracusa e per la risoluzione delle convenzioni relative ai corsi di laurea in essere presso la sede aretusea”.
Per quanto riguarda, invece, i corsi di laurea iblei della facoltà di Lingue e letterature straniere, il preside Nunzio Famoso ha richiesto che il Consorzio di Ragusa venga messo subito in mora “per l’inadempimento degli obblighi assunti con gli accordi convenzionali”, rilevando le notevoli difficoltà che sussistono nello svolgimento dell’attività didattica nella sede di Ragusa, già oltretutto segnalate ai vertici dell’università da diversi docenti. A questo proposito, il rettore “attenderà le determinazioni ufficiali del Consiglio della facoltà di Lingue e letterature straniere, al fine di sottoporre all’attenzione degli organi collegiali i conseguenti provvedimenti eventualmente da assumere”.
Alfio Russo