Premio Santi Correnti
Data:
3 Luglio 2009
Premio Santi Correnti
Si è tenuta nell’aula didattica della facoltà d’Ingegneria dell’Università degli Studi di Catania, la IV edizione del Premio “Santi Correnti”
organizzato dall’Associazione Culturale “L’Elefantino”, presieduta dalla giornalista Stefania Bonifacio, con l’efficiente collaborazione della Facoltà d’Ingegneria dell’Università degli Studi di Catania e col patrocinio della Provincia Regionale di Catania e del Comune di San Gregorio di Catania. “Un Premio che sin dalla sua genesi focalizza l’attenzione su quegli studiosi apportatori di contributi al pensiero e che spesso vivono la loro vita nella riservatezza del loro lavoro senza fasti e nel silenzio, magari conosciuti e apprezzati con successo soltanto oltre lo Stretto” – ha ribadito Stefania Bonifacio che ha catalizzato l’attenzione del pubblico raccontando aneddoti, curiosità sulla storia di Sicilia con lo stile seducente del personaggio al quale il Premio è dedicato accompagnando il suo discorso con proiezioni di immagini a tema.
Presente Vittorio Sgarbi, premiato per aver ricostruito nella città di Salemi un’identità culturale che trova le sue fondamenta nella conoscenza storica e nel patrimonio architettonico rivelatore di quella coscienza.
“Un Premio che è una battaglia vincente e il cui messaggio è rivolto a tutte quelle persone che conoscono della Sicilia solo gli aspetti più deteriori – e non per colpa loro, ma per responsabilità di una produzione televisiva tendenziosa e menzognera” ha sottolineato con forza sanguigna e con avvincente fascino Vittorio Sgarbi. “Uno stimolo per le giovani generazioni, spesso prive di speranze, distratte da una grande confusione mass-mediale che spesso mette in luce mediocrità o figure di utilitaristi senza anima”.
Premiata la cooperazione tra due Università nell’area mediterranea: quella degli Studi di Catania nella persona del Prof. Alfredo Petralia, direttore del Dipartimento di Biologia Animale e quella di El-Fateh di Tripoli nella persona del Prof. Abubaker Sweihli.
Questo il motto che grida l’Associazione L’Elefantino: “Restituiamo alla Sicilia il suo atavico ruolo di terra d’incontro di culture diverse, così come lo era in passato nel periodo svevo, quando diverse etnie religiose convivevano pacificamente”, peccato che ancora oggi le comunicazioni tra paesi limitrofi soffrano di appesantimenti burocratici e che non tutti gli enti pubblici collaborino a sostenere questo interscambio.
Appetitoso intervento con la cucina siciliana attraverso i secoli, “Cosa mangiavano le tredici dominazioni dell’isola, grazie al contributo dello chef di Casteldaccia (PA), Davide D’Arcamo.
Questo l’elenco dei premiati:
Don Ugo Aresco (fondatore del “Clan dei ragazzi”);
Dott. Ignazio Burgio (l’informatica applicata alla ricerca storica);
Prof. Nevio Del Monico (chimico, innovatore nella tecnica del restauro dei monumenti dell’umanità);
Assessore Ignazio Motta (per aver incentivato la solidarietà coi bambini di Chernobyll nel progetto di affidamento estivo);
Prof. Alfredo Petralia (Direttore del Dip. di Biologia Animale e responsabile dell’accordo tra l’Università degli Studi di Catania e quella di Al-Fateh di Tripoli);
Sig. Tindaro Pidonti (primo fotografo dei Nebrodi);
M° Elio Ruffo (autore dei ritratti esposti nella Galleria Regionale Siciliana);
Vittorio Sgarbi (per aver ricostruito l’identità culturale della città di Salemi);
Prof. Abubaker Sweilhi (responsabile dell’accordo tra l’Università di Tripoli e quella di Catania).
Chef Davide D’Arcamo (per aver diffuso la cucina siciliana in tutto il mondo).