Popolazione, ambiente e sviluppo locale: a Catania i lavori dell’International University Network
Una rete di atenei con statunitensi, cubani, europei e sudamericani
Docenti universitari americani e cubani lavoreranno fianco a fianco con colleghi europei e dell’America latina su iniziative di ricerca e di alta formazione sui temi riguardanti la popolazione, l’ambiente e il cambiamento climatico e sullo sviluppo economico locale, all’interno del neonato International University Network, che sta tenendo all’Università di Catania il primo congresso dalla propria costituzione.
L’iniziativa ha visto come capofila l’ateneo siciliano – con il docente della facoltà di Economia, prof. Nino Greco, eletto presidente dell’Iun per il prossimo quinquennio – e può contare già, oltre che sull’adesione di dieci università dell’Europa, del Nord e Sud America e dei Caraibi, sulla partnership di quattro prestigiose fondazioni: l’argentina Incasur, la Ciudad del Saber di Panama, l’Heritage of America Educational Cultural Foundation e il Centro Paula Souza di San Paolo del Brasile.
Questa mattina, il consiglio direttivo del network internazionale ha incontrato il rettore dell’Università di Catania, Antonino Recca, per ringraziarlo dell’impulso che l’ateneo e la facoltà di Economia hanno fornito alla costituzione della rete. Oltre al presidente Greco, erano presenti il vicepresidente Gilberto Javier Cabrera, docente dell’Università dell’Avana, il prof. Jesus G. Nieto, della California State University di Long Beach e direttore esecutivo dell’Heritage of America Educational Cultural Foundation, il prof. Jose Seguinot Barbosa, direttore del Departamento de Salud Ambiental dell’Università di Puerto Rico, la prof.ssa Margaret Hart Robertson, dell’Università di Las Palmas di Gran Canaria (Spagna), la prof.ssa Sonia I. Catasus Cervera, docente dell’Università dell’Avana e presidente della Società Cubana di Studi sulla popolazione, il prof. Dennis P. Patterson, del dipartimento di Scienze politiche della Texas Tech University.
«Grazie ad una speciale autorizzazione dei rispettivi governi – ha osservato il prof. Greco – e al ruolo di “catalizzatore” giocato dalla nostra università, studiosi ed esperti di atenei americani e cubani possono collaborare stabilmente con i loro colleghi europei su temi cruciali come il clima e lo sviluppo locale, provando così a fornire risposte concrete alle pressanti richieste delle rispettive società». «Intendiamo estendere presto questa collaborazione a rappresentanti di istituzioni accademiche asiatiche e africane – ha aggiunto il prof. Cabrera – con le quali siamo accomunati dall’obiettivo di una visione olistica delle problematiche ambientali e sociali sul piano globale. Proporremo, ad esempio, soluzioni e modelli improntati alla sostenibilità del turismo e alla responsabilità dello sviluppo locale, sempre in rapporto con i rispettivi valori di cultura, economia e identità, e contribuendo alla diffusione delle conoscenze e delle innovazioni nei vari Paesi e nelle varie realtà».
La “rete” condividerà i progetti avviati sul terreno della formazione e della ricerca per via telematica e si riunirà periodicamente in una sede tra quelle delle università coinvolte per verificarne lo stato di avanzamento. Ai nastri di partenza c’è già, comunque, un master con accreditamento europeo su “Lo sviluppo integrato delle destinazioni turistiche”, che sarà coordinato dall’Università di Las Palmas. Da parte del rettore Recca è giunto il suggerimento di «porre questa rete universitaria internazionale al centro dell’attenzione dei rispettivi Governi, cercando di ottenere appoggio economico e politico-diplomatico alle ricerche su queste importanti tematiche che stanno a cuore a tutta la comunità mondiale».