Percorsi di poesia contemporanea
Data:
19 Gennaio 2013
Mercoledì 23 gennaio alle 17, nel Coro di notte dell’ex Monastero dei Benedettini, il dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania e l’associazione “incerti editori” organizzano l’incontro Percorsi di poesia contemporanea, presentazione dell’ultima raccolta di poesie di Dorinda Di Prossimo, Quaderno millimetrato (incerti editori, 2012).
Porterà i saluti del Dipartimento il direttore Carmelo Crimi. Del volume discuteranno con l’autrice e gli editori, Renata Morresi, poeta, saggista, docente di Lingua inglese all’Università di Macerata, redattrice del blog collettivo Nazione Indiana, e Vincenza Scuderi, scrittrice, germanista all’Università di Catania, collaboratrice a diversi progetti editoriali.
Per gli studenti dei corsi di laurea del dipartimento di Scienze Umanistiche l’incontro è valido ai fini del riconoscimento di 1 Cfu.
L’autrice. Dorinda Di Prossimo nasce a Teramo per destino materno e ha paterne radici siciliane. Vive a Porto Recanati dove raccoglie il tempo di “quel che resta” coltivando versi, respirando sale, cercando la clemenza di un’età inclemente. Nel 2006 ha pubblicato la raccolta di poesie Nel sottocuore (Ed. Akkuaria), nel 2011 Leggere sull’unghia (Ed. Tempo al libro).
Il libro (dalla postfazione di Alida Airaghi). La carta a millimetri di un quaderno invita chi scrive alla precisione, a non sprecare spazi: ma è anche un richiamo umile e concreto a un’espressione concentrata e pulita, senza le sbavature e gli eccessi a cui può indurre lo spazio bianco di un foglio immacolato. E la dichiarazione di poetica di Dorinda Di Prossimo è già esplicita in una delle prime poesie di questa intensa plaquette: “M’aggiusto coserelle senza ambiguità… Mi faccio chiara…Pitagorica, / direi”. Non c’è approssimazione in questi versi, netti, decisi soprattutto negli incipit. Icastici perché assolutamente visivi, fissati da uno zoom fotografico: anzi, da inquadratura filmica, che può richiamare, ad esempio, i primi piani di Antonioni. Sbalzati imperiosamente dal buio, e lì presenti, immodificabili, severi: “Ti scrivo come uscita dalla pioggia. Lenta / nell’impiccio delle mani”.