I laureati catanesi a dieci anni dalla riforma
A nove anni dall’avvio della riforma universitaria nel nostro Paese e nella prospettiva della European Higher Education Area è ora possibile tracciare un attendibile bilancio d’insieme che ricordi le caratteristiche dei laureati dell’anno 2001 (quelli prodotti dal vecchio ordinamento) e descriva le caratteristiche di quelli di oggi, laureati nel 2009.
Cosa è cambiato? Dove e in che misura la riforma è riuscita nell’obiettivo di migliorare le performance dei laureati e dove ha fallito?
Il bilancio emerge dal XII Profilo dei laureati presentato da AlmaLaurea. L’indagine ha coinvolto i 190mila laureati del 2009 dei 51 Atenei aderenti da almeno un anno al Consorzio Interuniversitario, tra cui l’Università di Catania, e restituisce la documentazione articolata sino al singolo corso di laurea.
“In dieci anni, una istituzione come quella universitaria, compreso l’Ateneo di Catania, può dire di aver raggiunto questi risultati: ridotto l’età alla laurea; quadruplicato i laureati in corso; aumentato la frequenza alle lezioni; migliorato il rapporto con il mondo produttivo triplicando le esperienze di stage durante gli studi. Mi pare che i risultati raggiunti, al di là delle tante cose di cui l’università si deve emendare, siano complessivamente assai più confortanti di quanto non vadano ripetendo i tanti cultori del flop della riforma – dichiara il professor Andrea Cammelli, direttore di AlmaLaurea – E non sarebbero stati possibili questi risultati senza l’impegno dei tanti docenti e ricercatori veri e propri samaritani della cultura e della ricerca. Una preoccupazione, invece, dovrebbe essere tenuta ben più presente: che questi giovani, anche i più preparati, rischiano di restare intrappolati fra un sistema produttivo che non assume e un mondo della ricerca carente di mezzi”.
I laureati dell’Università di Catania coinvolti nel XII Profilo dei laureati sono i 7.987 giovani usciti dall’Ateneo nel 2009.
Tra questi, 4.827 laureati di primo livello, 1.318 laureati nei percorsi specialistici biennali e 600 laureati a ciclo unico.
Si segnala il peso dei laureati in Medicina – un quinto di tutti i laureati a Catania – che influenza notevolmente alcuni risultati come l’età alla laurea.
Dal 2001 al 2009: i laureati di Catania prima e dopo la riforma
Per capire gli effetti della riforma è possibile fare un confronto tra il complesso dei laureati di Catania del 2009 e i laureati, sempre dell’Università di Catania, che hanno concluso gli studi prima della riforma (2001).
L’età media alla laurea nel complesso dei laureati di Catania del 2009 è di 29,7 anni contro i 28,1 anni dei laureati usciti nel 2001.
Il risultato è l’esito di situazioni molto differenziate nelle Facoltà: si va dal minimo dei 26 anni dei laureati di Economia e 26,5 anni dei laureati di Ingegneria e Lingue, al massimo dei 37,1 anni dei laureati di Medicina e Chirurgia (dove il 71% si è iscritto con due o più anni di ritardo rispetto all’età canonica) e 33,4 anni dei laureati in Scienze Politiche (anche in questo caso pesano gli immatricolati tardivi che sono il 57%).
Nel complesso, i laureati di Catania che si sono immatricolati con due o più anni di ritardo rispetto all’età canonica dei 19 anni nel 2009 sono stati il 34,5%; con una punta del 56,5% per i laureati specialistici.
I laureati dell’Università di Catania vengono soprattutto da famiglie dove il titolo accademico entra per la prima volta in casa: il 73% ha entrambi i genitori non laureati (è il 77% tra i laureati di primo livello; il 69% tra gli specialistici) confermando ciò che la Riforma ha incentivato, ovvero un allargamento dell’accesso agli studi universitari a fasce di popolazione meno avvantaggiate.
Nel passaggio dal vecchio al nuovo ordinamento, gli effetti positivi sulla regolarità negli studi sono evidenti: i laureati di Catania in corso nel 2001 erano appena il 7,4% contro il 34% del complesso dei laureati del 2009. In questo caso con notevoli differenze tra i cicli di studio: sono in corso 34 laureati su cento di primo livello, quota che lievita al 60% tra gli specialistici.
Con la riforma crescono notevolmente anche le esperienze di tirocinio e stage che coinvolgevano il 16,5% dei laureati di Catania del 2001 contro il 58% dei laureati 2009 (il 71% dei laureati di primo livello, il 41% dei laureati a ciclo unico e il 52% dei laureati specialistici).
La tendenza al proseguimento degli studi, già elevata prima dell’avvio della riforma (riguardava il 76% dei laureati di Catania del 2001), viene confermata in misura minore: 68,5 laureati su cento di Catania intendono formarsi ulteriormente dopo aver conseguito il titolo. La percentuale si dilata in modo particolare, raggiungendo il 78%, fra i laureati di primo livello del 2009.
I laureati di primo livello 2009 dell’Università di Catania
Il traguardo della laurea è raggiunto in media a 29,6 anni. La media nazionale è di 26,2 anni. Ma questo risultato è influenzato soprattutto dai laureati nelle Professioni sanitarie (sono un quarto di tutti i laureati di primo livello) che per l’88% dei casi si sono immatricolati con due o più anni di ritardo rispetto all’età canonica dei 19 anni; coniugano studio e lavoro (si tratta di lavoratori-studenti nel 57% dei casi) e si laureano a un’età media di 39,5 anni.
La regolarità negli studi per i laureati di Catania è meno elevata della media nazionale: il 34% conquista il titolo in corso (con un 21% che si laurea al primo anno fuori corso) contro il 39% del complesso dei laureati di primo livello. La riforma universitaria ha portato anche ad un aumento dei laureati che frequentano regolarmente le lezioni: il 65,5% dei laureati triennali ha frequentato oltre i tre quarti degli insegnamenti previsti; è il 67% a livello nazionale.
Il 77% dei laureati di primo livello di Catania ha entrambi i genitori non laureati; la media nazionale è del 74%.
I laureati dell’Università di Catania di primo livello che hanno svolto tirocini e stage sono il 71%, percentuale che supera di gran lunga la media nazionale già elevata (54,5%). L’esperienza di studio all’estero coinvolge il 7% laureati di primo livello di Catania (3 con programma Ue). La media nazionale è del 10,6% (5,2% con Erasmus).
L’87% dei laureati dell’Università di Catania si dichiara complessivamente soddisfatto del corso di studi (il 43% lo è “decisamente”). Alla domanda se si iscriverebbero di nuovo all’Università risponde “sì”, ed allo stesso corso dell’Ateneo, il 63% dei laureati (la media nazionale è il 68%). Una percentuale che aumenta notevolmente considerando anche i laureati che si riscriverebbero all’Università di Catania, ma cambiando corso (13%). E dopo la laurea? Il 78% dei laureati di Catania intende proseguire gli studi, poco più di quanto avviene nel complesso dei laureati (77%).
La gran parte dei laureati 2009 che ha espresso queste aspirazioni formative punta ad una laurea specialistica: il 59%.
I laureati specialistici 2009 dell’Università di Catania
Performance particolarmente brillanti mostrano i laureati specialistici del 2009 di Catania. Che si tratti di laureati di qualità è confermato dalla loro particolare regolarità. L’analisi condotta mette in evidenza che si tratta di giovani che hanno concluso i loro studi in corso nel 60% dei casi – ed altri 34 su cento con un anno di ritardo – contro il 50% del complesso dei laureati specialistici.
L’età media alla laurea nel complesso dei laureati specialistici di Catania del 2009 è di 30,2 anni (la media nazionale è di 27,3 anni); valore che sarebbe ancora inferiore al netto del 56,5% di studenti che si sono iscritti con due o più anni di ritardo rispetto all’età canonica. Inoltre occorre considerare che il 21% dei laureati specialistici di Catania è lavoratore-studente (il 62% a Scienze politiche, dove non a caso l’età media alla laurea è di 38,4 anni).
La votazione finale dei laureati specialistici di Catania è prossima al massimo (in media 109,1 su 110).
I laureati specialistici di Catania sono favoriti dall’ambiente familiare di provenienza che li vede uscire nel 29% dei casi da famiglie con almeno un genitore laureato.
Nell’esperienza formativa dei laureati specialistici si riscontrano indici particolarmente elevati di frequenza alle lezioni: 68 laureati su cento dichiarano di avere frequentato regolarmente più dei tre quarti degli insegnamenti previsti. Si riscontra, inoltre, una consistente esperienza di stage, che coinvolge complessivamente 52 laureati specialistici di Catania su cento; a livello nazionale è il 53%.
L’esperienza universitaria compiuta con la laurea specialistica risulta ampiamente apprezzata (sono decisamente soddisfatti 43 laureati su cento, altri 45 esprimono comunque una valutazione positiva). Tanto che 72 laureati su cento la ripeterebbero.