GIORNATA BRAILLE. A Catania convegno internazionale
Sono ciechi o ipovedenti i 13 liceali dell’Inja di Parigi (Institut National des Jeunes Aveugles) che oggi hanno preso parte al Convegno Internazionale organizzato in occasione della IV Giornata Nazionale del Braille, ma grazie allo spirito d’iniziativa e alla creatività dei tecnici che lavorano delle officine della Stamperia Braille di Catania potranno dire di “aver visto” il Teatro Greco di Siracusa, il Tempio della Concordia di Agrigento e la Nave Punica di Marsala. E molto altro ancora: la Ducea di Nelson, il Duomo di Catania e persino il Ponte sullo Stretto di Messina. Nel pomeriggio, a convegno concluso, gli studenti dell’Istituto francese per giovani ciechi visiteranno infatti il Polo Tattile Multimediale di Catania, l’unica struttura in Europa che riunisce in 2mila metri quadrati, una serie di ambienti e servizi pensati per i non vedenti e per favorire la loro integrazione, sociale e professionale. Con loro il prof. Salvo Falcone, originario di Francofonte (Ct) e da 22 anni docente di lingua italiana all’Inja di Parigi.
Organizzato dalla Stamperia Regionale Braille, dall’Istituto Ardizzone Gioeni, dall’Unione Provinciale Ciechi, dall’Università di Catania e dal Centro regionale Helen Keller di Messina, il convegno di oggi, svoltosi nell’Auditorium De Carlo del Monastero dei Benedettini, è stato introdotto dall’inno di Mameli eseguito dai 30 piccoli musicisti della scuola media Leonardo da Vinci di Mascalucia. Dopo i saluti del Prefetto Santoro e del preside della Facoltà di Lettere Iachello, sono intervenuti vari ospiti moderati dal giornalista Andrea Lodato. “In aprile porteremo al Vinitaly di Verona il Bar al Buio del Polo Tattile di Catania”, esordisce il presidente della Provincia Regionale di Catania, Giuseppe Castiglione, ricordando la straordinarietà della struttura catanese e la trasversalità politica di un impegno a sostegno dei non vedenti e cita il ruolo del senatore Enzo Bianco, primo firmatario della legge che istituisce la Giornata del Braille. La dirigente del Comune di Catania Rossella Schembri, invece, nel portare i saluti del Sindaco Stancanelli, ha annunciato che presto una via cittadina sarà intitolata al grande Luis Braille. “Colui che con un ingegnoso sistema di sei punti ha portato la luce ai ciechi”, così lo presenta l’avv. Giuseppe Castronovo, presidente della Stamperia e dell’IPAB, l’agenzia nazionale per la cecità, ricordando come anche in tempi di comunicazione digitale il Braille sia l’unico strumento che, consentendo l’accesso al sapere e alla cultura, contribuisce alla sempre maggiore autonomia dei non vedenti. Castronovo, che domani sarà ospite della trasmissione Rai “Uno Mattina” ha ricordato l’importanza della prevenzione annunciando che dal 6 al 12 marzo in 37 città d’Italia si potranno fare controlli gratuiti per prevenire il glaucoma, una malattia silenziosa e subdola che conduce alla cecità. Si previene misurando periodicamente la pressione oculare. Gianluca Rapisarda, presidente dell’Istituto per ciechi Ardizzone Gioeni di Catania (che nel maggio di quest’anno celebra i 100 anni dalla fondazione) ha esortato docenti – oltre 400 giunti da tutta la Sicilia – e i familiari di non vedenti a considerare il sistema di lettura Braille “non il marchio definitivo di cecità, piuttosto lo strumento per imparare, per conoscere e affrancarsi da questa condizione di disagio conquistando sempre più dignità e autorevolezza nella società”. Lo conferma il cavaliere Gemmellaro, presidente dell’Unione Italian Ciechi di Catania, che nel ricordare come Palermo e Catania detengano il triste primato di province italiane con il maggior numero di ciechi (4mila nella sola provincia etnea) spesso a causa della mancata prevenzione, sia importante promuovere fra gli insegnanti la conoscenza del Braille utile ad affiancare gli studenti non vedenti nel loro percorso di apprendimento a scuola: “Grazie al Braille – dice Gemmellaro – siamo riusciti a diventare uomini fra gli uomini”.
Tra i relatori di oggi Stefano Salmeri (docente dell’Università Kore di Enna), Pietro Piscitelli (presidente della Biblioteca per Ciechi di Monza), Luciano Paschetta (Commissione Nazionale Istruzione dell’UICI), Pino Giunta (responsabile regionale istruzione dell’UICI), Pino Nobile (direttore generale della Stamperia Braille di Catania), Michele La Cagnina (dirigente Dipartimento Regionale Pubblica Istruzione), Fabrizio Zingale (direttore centro Helen Keller e scuola cani guida).
Nel pomeriggio, con il coordinamento del prof. Paolo Militello (Università di Catania), sono intervenuti Catherine Kudlick (University of Davis, California), Zina Weygand (Conservatoire Nazionale des Arts et Metiers, Paris), Emanuele Rapisarda (Università di Catania, EHESS di Parigi, Scuola di studi di scienze sociali), Maria Romeiras (Universidade de Lisboa), Natalina Severino (Università di Catania).
A testimoniare l’importanza del Braille nella vita quotidiana dei non vedenti Rita Puglisi, Michele Corcio e Luca Grasso che al pubblico hanno raccontato come, dai farmaci agli alimenti sui banconi del supermercato, dai pulsanti degli ascensori alle monete, agli appositi display per navigare su internet, il Braille sia ancora adesso – a 150 anni dalla sua creazione – “l’unica luce culturale e sociale per i non vedenti nel mondo”.
Organizzato dalla Stamperia Regionale Braille, dall’Istituto Ardizzone Gioeni, dall’Unione Provinciale Ciechi, dall’Università di Catania e dal Centro regionale Helen Keller di Messina, il convegno di oggi, svoltosi nell’Auditorium De Carlo del Monastero dei Benedettini, è stato introdotto dall’inno di Mameli eseguito dai 30 piccoli musicisti della scuola media Leonardo da Vinci di Mascalucia. Dopo i saluti del Prefetto Santoro e del preside della Facoltà di Lettere Iachello, sono intervenuti vari ospiti moderati dal giornalista Andrea Lodato. “In aprile porteremo al Vinitaly di Verona il Bar al Buio del Polo Tattile di Catania”, esordisce il presidente della Provincia Regionale di Catania, Giuseppe Castiglione, ricordando la straordinarietà della struttura catanese e la trasversalità politica di un impegno a sostegno dei non vedenti e cita il ruolo del senatore Enzo Bianco, primo firmatario della legge che istituisce la Giornata del Braille. La dirigente del Comune di Catania Rossella Schembri, invece, nel portare i saluti del Sindaco Stancanelli, ha annunciato che presto una via cittadina sarà intitolata al grande Luis Braille. “Colui che con un ingegnoso sistema di sei punti ha portato la luce ai ciechi”, così lo presenta l’avv. Giuseppe Castronovo, presidente della Stamperia e dell’IPAB, l’agenzia nazionale per la cecità, ricordando come anche in tempi di comunicazione digitale il Braille sia l’unico strumento che, consentendo l’accesso al sapere e alla cultura, contribuisce alla sempre maggiore autonomia dei non vedenti. Castronovo, che domani sarà ospite della trasmissione Rai “Uno Mattina” ha ricordato l’importanza della prevenzione annunciando che dal 6 al 12 marzo in 37 città d’Italia si potranno fare controlli gratuiti per prevenire il glaucoma, una malattia silenziosa e subdola che conduce alla cecità. Si previene misurando periodicamente la pressione oculare. Gianluca Rapisarda, presidente dell’Istituto per ciechi Ardizzone Gioeni di Catania (che nel maggio di quest’anno celebra i 100 anni dalla fondazione) ha esortato docenti – oltre 400 giunti da tutta la Sicilia – e i familiari di non vedenti a considerare il sistema di lettura Braille “non il marchio definitivo di cecità, piuttosto lo strumento per imparare, per conoscere e affrancarsi da questa condizione di disagio conquistando sempre più dignità e autorevolezza nella società”. Lo conferma il cavaliere Gemmellaro, presidente dell’Unione Italian Ciechi di Catania, che nel ricordare come Palermo e Catania detengano il triste primato di province italiane con il maggior numero di ciechi (4mila nella sola provincia etnea) spesso a causa della mancata prevenzione, sia importante promuovere fra gli insegnanti la conoscenza del Braille utile ad affiancare gli studenti non vedenti nel loro percorso di apprendimento a scuola: “Grazie al Braille – dice Gemmellaro – siamo riusciti a diventare uomini fra gli uomini”.
Tra i relatori di oggi Stefano Salmeri (docente dell’Università Kore di Enna), Pietro Piscitelli (presidente della Biblioteca per Ciechi di Monza), Luciano Paschetta (Commissione Nazionale Istruzione dell’UICI), Pino Giunta (responsabile regionale istruzione dell’UICI), Pino Nobile (direttore generale della Stamperia Braille di Catania), Michele La Cagnina (dirigente Dipartimento Regionale Pubblica Istruzione), Fabrizio Zingale (direttore centro Helen Keller e scuola cani guida).
Nel pomeriggio, con il coordinamento del prof. Paolo Militello (Università di Catania), sono intervenuti Catherine Kudlick (University of Davis, California), Zina Weygand (Conservatoire Nazionale des Arts et Metiers, Paris), Emanuele Rapisarda (Università di Catania, EHESS di Parigi, Scuola di studi di scienze sociali), Maria Romeiras (Universidade de Lisboa), Natalina Severino (Università di Catania).
A testimoniare l’importanza del Braille nella vita quotidiana dei non vedenti Rita Puglisi, Michele Corcio e Luca Grasso che al pubblico hanno raccontato come, dai farmaci agli alimenti sui banconi del supermercato, dai pulsanti degli ascensori alle monete, agli appositi display per navigare su internet, il Braille sia ancora adesso – a 150 anni dalla sua creazione – “l’unica luce culturale e sociale per i non vedenti nel mondo”.