Fondazione Italia-Libia
Illustrata lunedì sera, in anteprima regionale, nell’Aula magna del Palazzo centrale dell’Università, la Fondazione Universitaria Italo-Libica, istituita il 18 maggio 2008
e di cui fanno parte gli atenei di Palermo, Catania, Messina, Reggio Calabria e l’Accademia Libica in Italia, in rappresentanza delle università di Tripoli, Bengasi, Derna, Emergheb, Sirte, Sebha.
Nel corso dell’incontro, promosso dal dirigente dell’Aree per le politiche comunitarie e internazionali, Angela Galia, e coordinato dai delegati all’Internazionalizzazione dell’Università di Catania, Lina Scalisi (area umanistica) e Alberto Fichera (area scientifica), il presidente della Fondazione, Giuseppe Silvestri, già rettore dell’Università di Palermo, ha illustrato obiettivi e attività del nuovo soggetto che ha sede legale nel Palazzo dello Steri di Palermo, la cui prima intenzione è quella di dare una stabilità a iniziative di scambio e cooperazione in precedenza individuali e non organizzate.
“Nella Fondazione – ha spiegato il prof. Silvestri – Italia e Libia, paesi dirimpettai che hanno molte problematiche e interessi in comune, sono rappresentate pariteticamente e ad alto livello, anche con esponenti dei rispettivi ministeri dell’Università e degli Esteri. Auspichiamo di avere presto la Regione siciliana a nostro fianco”.
Nel novero delle attività che si propone di realizzare la Fondazione, ci sono l’attivazione di corsi di studio congiunti e aperti a studenti dei due paesi, scambi reciproci di docenti e studenti, progetti di ricerca e missioni scientifiche su tematiche condivise. “Ma c’è soprattutto la volontà di approfondire la reciproca conoscenza nei settori dell’istruzione, della cultura, della ricerca, dell’arte e della scienza – ha aggiunto il prof. Antonio Pioletti, componente del consiglio di amministrazione della Fondazione, che ha sottolineato il ruolo strategico delle università per creare legami stabili proficui e lungimiranti, in grado di influenzare positivamente anche le relazioni politiche -, insieme con la divulgazione della lingua e della cultura araba in Sicilia e in Calabria, così come della lingua italiana, nonché della cultura siciliana e calabrese nel territorio libico”.
Le iniziative riguarderanno tanto gli ambiti umanistici (lingua e letteratura, storia, archeologia, ecc.), che lo sviluppo congiunto di ricerche di base e applicate in settori scientifici e tecnologici riguardanti temi di attualità come quello delle risorse agricole, idriche e marine, ambiti medici e sanitari, tecnologie avanzate negli ambiti dell’energetica, dell’elettronica e dell’informatica, pianificazione urbanistica. La Fondazione si interesserà inoltre della messa a punto di sistemi normativi bilaterali che garantiscano lo sviluppo di intense attività produttive e commerciali, e che difendano patrimoni sopranazionali come l’ecosistema mediterraneo.
“L’idea di dar vita alla Fondazione universitaria – ha precisato poi il prof. Alfredo Petralia, componente del Comitato Scientifico – è stata lanciata nel corso del 9° incontro Italo-Libico tenutosi nel gennaio del 2004 a Tripoli, ma già dal 2002, con il riavvicinamento dei due Paesi, docenti e ricercatori catanesi avevano già avviato numerosi progetti in collaborazione con università libiche”. Ne sono soltanto un esempio i numerosi studenti libici che hanno frequentato i master internazionali della Scuola Superiore di Catania, adesso rientrati in patria e ottimamente inseriti nel contesto professionale ed economico della società libica. “Il nuovo organismo – ha osservato ancora Petralia – faciliterà senza dubbio i rapporti e sarà in grado di reperire finanziamenti a sostegno soprattutto della mobilità. Occorre però intervenire a livello politico per rendere più agevole il rilascio dei visti e la creazione di collegamenti diretti dalla Sicilia con Tripoli e Bengasi, come avveniva nel passato”.
Alfio Russo
Nella foto da sx: Scalisi, Silvestri, Pioletti,Tutino, Galia, Petralia, Fichera)