Faust al Museion per AEDE ed ERSU

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Faust al Museion per AEDE ed ERSU

Capolavoro del teatro musicale francese dell’Ottocento, “Faust” – in scena al Teatro Massimo Bellini di Catania quale titolo inaugurale della stagione lirica 2010 – segna una tappa fondamentale nella carriera artistica di Charles Gounod, che così conquista duraturo successo nella storia del melodramma.

All’opera, tratta dalla prima parte del monumentale romanzo di Goethe, ha dedicato un’articolata presentazione multimediale Giuseppe Montemagno, storico della musica e musicologo, nel corso dell’ormai tradizionale, attesissimo “Appuntamento con la lirica”, organizzato nella Sala Museion della Residenza Universitaria “Centro” dal Gruppo di Catania dell’AEDE (Association Européenne des Enseignants) e dall’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario (ERSU) dell’Ateneo etneo. Dopo aver brevemente illustrato le vicende biografiche del musicista francese, vissuto nel segno di un’irresistibile attrazione per il teatro lirico, da una parte, e della musica sacra, dall’altra, il relatore si è addentrato nella vita dei boulevards parigini, dove, una volta soppressi i privilegi garantiti dalla legislazione napoleonica, rapidamente sorgono una pletora di teatri, destinati ad ogni sorta di spettacoli, con lo scopo di fare concorrenza alle più antiche sale teatrali della città. Tra questi anche quel Théâtre-Lyrique, dove il 19 marzo del 1859 vede la luce “Faust”, grazie all’intraprendenza dell’impresario Léon Carvalho, che si dedica all’impresa anche per favorire la moglie, il soprano Caroline Miolan, prima interprete del ruolo di Marguerite, autentica beniamina del pubblico parigino.

Ma è sull’impianto formale dell’opera che il relatore si è appuntato, ricercando, all’interno dell’imponente campitura dell’opera, quegli elementi che meglio aiutano a definire i personaggi. Da qui una serrata indagine del ruolo degli interventi corali, estremo omaggio alla magniloquenza del grand opéra, come delle pagine scritte per i tre ruoli principali, con particolare attenzione alla cavatina di Faust – posta all’inizio del terzo atto, che coincide con l’inizio della storia d’amore con Marguerite – ed alla grande scena riservata al soprano, con una ballata ed un’aria, destinati ad entrare nell’immaginario musicale, e non solo francese. Per questo è stato dedicato ampio spazio anche alla storia della ricezione dell’opera, dalle celebrazioni per la cinquecentesima rappresentazione di “Faust” all’Opéra, nel 1875, sino alle argute rivisitazioni fumettistiche di Hergé, che nelle sue “Avventure di Tintin” inserisce anche un’esilarante diva del melodramma, il soprano Bianca Castafiore, pronta a ferire i timpani degli astanti intonando la più celebre pagina dell’opera di Gounod.