Emilio Giardina è il nuovo Garante d’Ateneo
Il prof. Emilio Giardina, docente emerito di Scienza delle finanze e past-preside della facoltà di Economia, è il nuovo Garante dell’Università di Catania per il prossimo quadriennio accademico. L’illustre economista catanese è stato nominato nella carica dal Senato accademico dell’Ateneo nel corso della seduta che si è tenuta questa mattina, e subentra al prof. Italo Andolina, in carica fino al 31 ottobre scorso e, come prescrive l’articolo 73 del regolamento d’Ateneo, non immediatamente rieleggibile.
Al Garante d’Ateneo spetta istituzionalmente il compito di migliorare i servizi ed i rapporti tra docenti, studenti e uffici dell’amministrazione universitaria, di segnalare agli organi di governo dell’Ateneo ed agli altri uffici eventuali disfunzioni, carenze e ritardi, di operare, infine, su eventuale richiesta degli interessati, per una migliore tutela dei diritti e degli interessi legittimi dei singoli soggetti della comunità universitaria. “E’ una figura assolutamente autorevole e ‘super partes’ – ha ricordato il rettore Recca -, alla quale chiediamo anche di operare una rigorosa vigilanza sull’attività degli organi di governo dell’Ateneo e sul corretto, equilibrato e saggio rapporto con il territorio, tenendo sempre presenti gli interessi degli studenti e delle loro famiglie, le legittime aspirazioni di competitività dell’Ateneo e, al tempo stesso, il dovuto rispetto dei vincoli di bilancio, specie alla luce dei nuovi provvedimenti contenuti nel disegno di legge del ministro Gelmini”.
“Ringrazio di cuore il rettore e il Senato accademico per avermi designato ed eletto – ha commentato il prof. Giardina, subito dopo la nomina -. Certamente questo nuovo incarico è uno stimolo concreto a sentirmi ancora a lungo parte attiva di questa università, dopo quasi 60 anni di attività didattica e di ricerca: un compito, che cercherò di svolgere attenendomi all’importante mandato ricevuto e in linea con le esigenze della nostra comunità universitaria e con le attese degli studenti”.
Alfio Russo