Einstein e l’etere
Venerdì 16 aprile alle 17, nella sede dell’Accademia Gioenia di Catania, a Palazzo Gioeni (piazza Università, ingresso da via Fragalà 10), si tiene il secondo appuntamento del ciclo “Caffè scientifico dell’Accademia Gioenia”.
A tenere il secondo incontro, dal titolo Einstein e l’etere, sarà il prof.Maurizio Consoli, dirigente di ricerca dell’Infn di Catania.
L’iniziativa intende, a partire dal panorama culturale contemporaneo che spesso porta alla ribalta la scienza e gli scienziati, stimolare un dibattito ampio e generale sulla scienza e sullo “scientismo”, tramite il commento di un relatore ad un autore, un libro, un evento, o altro.
L’abstract. Con l’avvento della relatività nel 1905, l’etere fu eliminato dai testi di fisica. Nonostante le differenze fossero di natura interpretativa piuttosto che sperimentale, prevalse la visione di Einstein secondo cui lo spazio non occupato da alcuna forma di materia osservabile andava pensato come banalmente “vuoto”. D’altro canto, oggi l’origine della massa viene spiegata con la presenza di un condensato di quanti elementari (i quanti del campo di Higgs) che, pervadendo uniformemente lo spazio e facendo da sfondo ai processi fisici osservabili, potrebbe essere considerato una forma di etere, simile ad un superfluido quantistico.
Per questo è interessante che Einstein negli anni 1916-1925, con il passaggio dalla relatività speciale alla relatività generale, si fosse già reso conto della eccessiva radicalità del suo punto di vista originale. Una qualche forma di etere, che potrebbe ricordare proprio gli odierni mezzi superfluidi, poteva servire a rappresentare in modo naturale le proprietà dello spazio in presenza della gravità.
L’analisi storica di Ludvik Kostro (si veda il suo libro “Einstein e l’etere”, Edizioni Dedalo, Bari), insieme all’evoluzione del pensiero di Einstein, ricostruisce le sue vicissitudini ed il suo forte contrasto personale con alcuni studiosi del tempo nel clima difficile della Germania degli anni Venti poi culminato con l’avvento del nazismo