Cunta ca ti cuntu, fiabe, miti e leggende del popolo siciliano in scena
Racconti dalle radici antichissime, ancestrali, profonde; favole da riscoprire, comprendere, metabolizzare. Muove da qui il ciclo “I lunedì in biblioteca: Cunta ca ti cuntu. Fiabe, miti e leggende del popolo siciliano in scena”, rassegna promossa dalla Biblioteca regionale con l’apporto del Teatro Stabile e la consulenza scientifica della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania.
Nel salone di lettura della Biblioteca regionale di Piazza Università, la trilogia proposta ha preso il via lunedì scorso, con “Bettapilusa” (Pelle d’asino), inquietante storia di un incesto. Nei successivi appuntamenti, con cadenza settimanale, saranno rappresentati “La pinna di hu” (L’osso che canta, il 15 febbraio), triste vicenda di un fratello che per gelosia uccide la sorellina, e “Colapisci” (Colapesce, il 22 febbraio), leggenda dell’uomo anfibio che si sacrifica per salvare la Trinacria. Il progetto, condiviso con lo Stabile e la Facoltà di Lettere, conferma la moderna immagine della Biblioteca regionale, propositiva di iniziative fuori dalle righe, che si impongono nella vita dell’intera città. Azione condotta nell’ottica di biblioteca pubblica come territorio aperto a gruppi e associazioni, centro di riflessione e condivisione dei saperi, nodo centrale di una rete con altre istituzioni culturali. La realizzazione scenica è stata affidata ad interpreti ed allestitori di spicco. Adattamenti e regia sono di Ezio Donato, uomo di teatro e docente di Pedagogia presso l’ateneo catanese. I movimenti coreografici sono di Donatella Capraro, le musiche di Carlo Insolia, i costumi di Giuseppe Andolfo. Si alterneranno nei ruoli Mariella Lo Giudice, Marco Longo, Ileana Rigano, affiancati dagli allievi della Scuola d’arte drammatica dello Stabile, intitolata a Umberto Spadaro.
Umberto Pioletti