Completati i lavori in via Androne
Sono stati ultimati giovedì mattina i lavori di manutenzione straordinaria che hanno riguardato lo stabilimento “stabulario”
della cittadella di via Androne – uno dei due edifici dell’Università di Catania dove sono allevati gli animali da esperimento -, che fra qualche settimana sarà di nuovo disponibile per i ricercatori dell’Ateneo.
Gli interventi, a cura dell’Apsema (l’Area della progettazione, dello sviluppo edilizio e della manutenzione) dell’Università di Catania e realizzati nell’arco di 30 giorni dall’impresa Messina Salvatore di Pedara, si sono resi necessari per adeguare i locali alla più recente normativa e per risolvere il problema legato ad alcune infiltrazioni d’acqua meteorica in diversi punti della struttura.
In tal senso, è stato revisionato l’intero manto di copertura dello stabile, con la sostituzione degli elementi degradati, è stato realizzato un nuovo accesso esterno direttamente sul cortile, insieme con uno spazio spogliatoio per il personale operante all’interno dello stabulario, la ristrutturazione del servizio igienico e interventi vari di finitura.
Al sopralluogo di giovedì hanno preso parte il Responsabile unico del procedimento dei lavori e dirigente dell’Apsema, ing. Mario Cullurà, il direttore dei lavori ing. Gianluca Iacona, il coordinatore delle attività di ricerca animale d’Ateneo, prof. Ferdinando Nicoletti, ordinario di Sciente tecniche e medicina di laboratorio, la delegata del rettore per la sperimentazione animale, prof.ssa Rosalba Parenti, associata di Fisiologia nella facoltà di Farmacia, la responsabile dello stabulario di via Androne, prof.ssa Franca Stivala, ordinario di Patologia generale a Medicina, il responsabile dello stabulario dell’edificio 2, prof. Vincenzo Perciavalle, ordinario di Fisiologia a Medicina, il dott. Giorgio Nicotra, responsabile tecnico dello stabulario di via Androne, e l’ing. Salvo Pezzino, rappresentante dell’impresa esecutrice.
La rinnovata struttura può quindi garantire un adeguato servizio ad un maggior numero di gruppi di ricerca, poiché – oltretutto – molti di questi, si trovano attualmente in difficoltà nell’eseguire le proprie attività per il temporaneo sequestro dell’Edificio 2 della Cittadella universitaria, che non consente di usufruire dell’altro stabulario decentrato d’Ateneo, ivi collocato.
L’amministrazione universitaria ha quindi inteso affrontare prontamente tale necessità, non soltanto con modifiche strutturali di ammodernamento dello stabulario, ma anche con l’acquisto di attrezzature quali scaffali ventilati atti a migliorare la stabulazione degli animali e strumentazioni idonee a facilitare il lavoro dei ricercatori. Lo stabilimento unico dell’Università di Catania – che si articola nelle due sedi – è infatti la struttura necessaria per il mantenimento e l’utilizzazione degli animali da laboratorio, ed è, quindi, uno strumento basilare per sostenere l’attività scientifica dei ricercatori dell’Ateneo che svolgono ricerca di base, sia in vitro che in vivo di fondamentale importanza per l’avanzamento della conoscenza, in ottemperanza alle direttive Cee recepite nel DL 116/92, e secondo le norme internazionali di “Good Laboratory Practice”.
Alfio Russo