Com’eravamo… alla villa Bellini

_7188

Com’eravamo… alla villa Bellini

Lunedì 30 maggio gli “Amici della Villa” inaugurano al Monastero dei Benedettini la mostra fotografica sulla memoria dei catanesi allestita lungo il corridoio dell’Orologio Com’eravamo… alla villa Bellini.

Da novembre scorso è partita infatti una raccolta, paziente, meticolosa e assolutamente volontaria di vecchie foto private, su momenti immortalati alla villa Bellini, che ritraggono famiglie, fidanzati, comitive e scolaresche dagli Anni 20 ad oggi. Una mostra fotografica, fatta con il contributo di tutti per dimostrare come la Villa, prima che patrimonio della città, è patrimonio di ciascuno di noi, una memoria collettiva fatta da una miriade di scatti e di momenti affettivi e personali.

Alla presentazione della mostra, alle 17, nel Coro di Notte dei Benedettini, interverranno Antonio di Grado (vicepreside della facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania), Stena Paternò del Toscano (curatrice della mostra, Amici della Villa), Mara Benadusi (antropologa, Università di Catania), Francesco Faeta (antropologo, Università di Messina, direttore della Scuola di Etnografica Visiva presso l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata di Roma), Pietro Pavone (direttore dell’Orto Botanico, Università di Catania).

Sostenitori della messa in opera di questa esposizione fotografica sono stati il fotografo Giuseppe Lo Presti, il Comitato Antico Corso, gli archivisti del quotidiano La Sicilia, nonché il Comune di Catania e la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania – questi ultimi per avere concesso rispettivamente gli spazi per l’esposizione alla Villa Bellini e al Monastero dei Benedettini -, i partner tecnici Photografic, che hanno curato la stampa delle immagini, e lo studio di comunicazione Mu che cura il nuovo sito Internet e la galleria fotografica sul web.

Il merito di questa coinvolgente testimonianza non va solo agli Amici della Villa e ai risoluti punti di raccolta, primo fra tutti lo studio fotografico Pelleriti – oltre che Ottica Pelleriti, Libreria La Paglia, Caffè Libreria Tertulia, Selinoon Library, Libreria La Cultura e Wall Street Institute – ma anche e soprattutto a tutti quei catanesi che si sono prestati a recuperare dal fondo dei loro cassetti vecchie foto dimenticate o gelosamente custodite e le hanno messe a disposizione. Fotografi e fotografati hanno persino pagato “almeno” un euro per contribuire alla realizzazione della mostra, nel pieno spirito auto-promozionale proposto dagli organizzatori.

La mostra, una selezione di circa 200 foto da un archivio ad oggi di oltre 300, inaugurata al Chiosco della Musica della Villa il 22 maggio, è visitabile dal 24 maggio al 24 giugno al Monastero dei Benedettini dell’Università di Catania (lun-ven ore 9-18, sab ore 9-12). Le foto verranno donate all’Orto Botanico di Catania per una mostra permanente. Infine, visto il coinvolgimento crescente dei catanesi, e grazie al sostegno di Helmè, gli Amici della Villa hanno deciso di costituire un archivio digitale permanente, di cui le foto finora raccolte rappresentano il materiale di base. Nei prossimi giorni sarà pertanto possibile caricare le proprie foto direttamente via Internet, alla pagina www.amicivillabellini.it o in alternativa inviare le foto via email all’indirizzo: amicivillabellini@gmail.com.

Gli Amici della Villa Bellini è una spontanea aggregazione di cittadini, associazioni e utenti della Villa, indipendenti e senza una specifica affiliazione o orientamento politico, scesa in campo per movimentare la Villa e sostenerne la riapertura dandole un’accezione diversa: la Villa non come oggetto del contendere, come luogo di scontro politico, come pomo della discordia, ma come laboratorio di cittadinanza attiva. Le persone coinvolte parlano con altra gente, ascoltano il loro modo di immaginarsela, aprono il dialogo con le università, con le istituzioni, coi movimenti cittadini, varano un blog (http://villabellini.wordpress.com) e due pagine facebook (facebook.com/Amici della Villa Bellini). L’ambizione è quella di concorrere a definire un “Piano di gestione cittadino”, in cui istituzioni, cittadini e forze sociali possano insieme immaginare, migliorare, proteggere e usare questo spazio tanto simbolico e importante per la città, sulla scia di quello che succede negli spazi verdi di tante altre città. Il Piano lo vedono però come all’orizzonte di un processo, progressivo, sereno ed effettivamente partecipato, scandito da momenti pratici e tangibili, di utilizzo e riappropriazione della Villa. Una riappropriazione quotidiana, al di là della ribalta e degli eventi.

Gli Amici della Villa hanno già realizzato in collaborazione con la Cattedra di Antropologia Culturale di Scienze Politiche e a due mesi dalla riapertura del giardino un sondaggio agli utenti della Villa. Attualmente lo stesso team di ricerca sta realizzando una raccolta di storie di vita.