Classica & Dintorni
Mostre, concerti e una tavola rotonda fra studiosi, ricercatori, musicisti e raffinatissimi liutai, artigiani dalla ricca maestria nelle mani e dal sensibilissimo orecchio, purtroppo sempre più rari.
Dal 1° aprile il Castello Ursino diventa “l’officina culturale della chitarra battente”, uno strumento tradizionale la cui sapiente realizzazione era molto diffusa fra i liutai di Catania e provincia e che Classica & Dintorni intende far conoscere e promuovere per contribuire a rilanciare un’arte ormai semisconosciuta.
Il progetto “Il suono della tradizione: la chitarra battente” elaborato da Classica & Dintorni, il festival di musica da camera diretto dalla pianista Ketty Teriaca e i cui concerti sono in calendario fino al 22 maggio al Castello Ursino, è curato da Maurizio Cuzzocrea e promosso in collaborazione con l’Assessorato Comunale alla Cultura, la Facoltà di Lettere dell’Università di Catania, la Camera di Commercio e l’Associazione Area-Sud Circuiti Culturali. “E’ importante – spiega lo Cuzzocrea, musicista e ricercatore – rilanciare la tradizionale liuteria siciliana perché la presenza e l’opera di eccellenti artigiani è di fondamentale importanza per noi musicisti”.
Si comincia giovedì 1° aprile con la mostra a Castello Ursino che prevede l’ esposizione di strumenti storici e contemporanei provenienti dalla Calabria e dalla Campania oltre a quelli realizzati ancor oggi nella provincia di Catania, a conferma di come si tratti di una tradizione molto radicata. L’inaugurazione (ore 18) sarà accompagnata da una tavola rotonda dal titolo “Dal legno al suono.
La costruzione di una chitarra battente” e che vede la partecipazione di Pasquale Scala (liutaio), Fabio Tricomi (musicista-etnomusicologo) e Dimitar Uzunov (botanico). Interverranno il presidente della Camera di Commercio di Catania, Piero Agen, e noti rappresentanti della scuola di liuteria di tradizione catanese come il M° Antonino Scandurra, il dott. Alfio Leone di Musikalia, la ditta Alfredo Privitera e la famiglia Rapisarda, che esporranno i loro mandolini e chitarre d’epoca più rappresentativi. A seguire (ore 19.30) il concerto del Quartetto Battente composto da Gianluca Campanino (mandolino, chitarra battente, colascione), Maurizio Cuzzocrea (chitarra battente, voce, tamburello, lira calabrese), Stefano Scafuro (chitarra battente, chitarra acustica) e Tommaso Sollazzo, chitarra battente, chitarra barocca, flauti di canna. “In programma – spiega ancora il curatore – un repertorio di brani tradizionali dell’Italia meridionale, alcuni dei quali manifestano chiaramente la commistione presente un tempo tra repertorio colto e popolare”.
Il secondo appuntamento col mondo della liuteria siciliana sarà il 23 aprile, quando nel Coro di Notte del Monastero dei Benedettini, si svolgerà il convegno “La chitarra battente nella ricerca etnomusicologica” e che vedrà la partecipazione di esperti del settore come liutai, ricercatori e degli stessi musicisti, tutti del sud Italia. Sono Danilo Montenegro (musicista, Calabria), Cataldo Perri (musicista, Calabria), Ciro Caliendo (musicologo, Campania) e Tommaso Sollazzo (musicista, Cilento). Il prossimo concerto di Classica & Dintorni è sabato 10 aprile sempre al Castello Ursino con Sigurdur Bragason, baritono, e Sebastiano Brusco, pianoforte.
La chitarra battente, notizie
La chitarra battente è uno strumento musicale di epoca barocca, diffuso in Italia in modo omogeneo fino al 1800 e poi sostituito nell’uso dalla chitarra a sei corde, nelle sue versioni italiana e classica. Conservata nell’uso popolare, la chitarra battente è tuttora costruita nelle regioni dell’Italia meridionale ed in particolare in Calabria dove, nella città di Bisignano, dal 1700 opera la famiglia di liutai De Bonis divenuta nel tempo il principale riferimento per la costruzione dello strumento. Particolarità della chitarra battente sono la presenza di 10 corde in 5 cori, la forma stretta simile ad un otto, il ponticello mobile, la spezzatura della tavola armonica. In Calabria sono presenti anche strumenti dalle caratteristiche marcatamente popolari a 4 o 5 corde. I maggiori liutai ancora attivi sono Costantino De Bonis di Bisognano (CS), Mario Artese di Cosenza e Pasquale Scala di Paiano (SA).