ARTE: RABBITO a Catania
Data:
12 Settembre 2012
“Sconvolgente e, purtroppo, postuma”, così come ha scritto sul libro degli ospiti uno dei visitatori della serata inaugurale, da oggi torna ad essere aperta al pubblico al Palazzo della Cultura di Catania “Rabbito” (8 > 30 settembre 2012), mostra dedicata al visionario artista di Comiso, Luigi Rabbito, scomparso improvvisamente a 43 anni nel luglio 2011 a causa di un drammatico incidente stradale, proprio mentre organizzava questa esposizione a Catania.
Progetto che, dopo una necessaria e dolorosa pausa di alcuni mesi, è stato coraggiosamente ripreso in primavera e portato a termine in questi giorni grazie all’impegno dei curatori, Mercedes Auteri e Angelo Buscema, e della moglie Tiziana Noto sostenuta in questa iniziativa dal Comune di Chiaramonte Gulfi (Rg).
Centinaia i visitatori che hanno preso parte al vernissage di sabato sera a Catania: fra loro numerosi collezionisti – alcuni di loro, residenti all’estero, hanno volentieri prestato le opere per l’esposizione di Catania – e poi artisti, critici e storici dell’arte, giornalisti, intellettuali e un folto numero di estimatori di Luigi Rabbito, moltissimi giunti appositamente dalla provincia iblea, impazienti di contemplare, curiosare e molto spesso “decrittare” i messaggi che l’artista consegnava alle sue opere.
In mostra circa cinquanta opere, comprese quelle di grandi dimensioni – veri e propri combine paintings (dipinti integrati con oggetti inglobati al colore) e le istallazioni dell’ultimo periodo, che hanno per tema i paesaggi urbani, gli ingorghi stradali di auto, camion, moto e mezzi pubblici, le macchine agricole – trattori e mietitrebbia – e quei loro enormi pneumatici con cui percorrono la nostra contemporaneità e irrompono nei silenzi bucolici delle campagne, a tutte le latitudini.
L’allestimento, articolato fra sei grandi sale al pianterreno di Palazzo Platamone, ospita anche un’originale quadreria, la serie dei Resurgit , in cui Rabbito imprime su tela le sue materiche visioni del passaggio dalla vita carnale a quella spirituale, quasi una premonizione. Ci sono poi diverse installazioni e anche una serie di tele incompiute mentre, in un’apposita saletta viene trasmesso a ciclo continuo un video. È stato realizzato in occasione di Pneuma, la performance del 2010 a Comiso, quando l’artista coinvolse decine di mezzi – auto, moto, camion, caterpillar ma anche semplici biciclette – a lasciare l’impronta del proprio pneumatico (dal greco pneuma: respiro, aria, soffio vitale… anima), registrandone il passaggio altrimenti invisibile (come l’anima, appunto) su pannelli di polistirene, poi ricomposti per un’originale installazione.
Introduce l’esposizione a Palazzo della Cultura un’opera inedita di Giovanni La Cognata, che con il suo inconfondibile segno nervoso e magnetico, ha dedicato un delicatissimo disegno all’amico e collega prematuramente scomparso: lo ha ritratto accovacciato, in posizione fetale, dentro uno dei suoi giganteschi peumatici.
A presentare l’opera di Rabbito, sabato sera, erano il poeta Angelo Scandurra e Giuseppe Traina, professore di Letteratura Italiana dell’Università di Catania (Facoltà di Lingue) che hanno condiviso con il pubblico il loro personale ricordo di questo artista.
Da Città del Messico, dove è impegnata per diversi mesi in un importante progetto museale, è giunto il saluto augurale di Mercedes Auteri, co-curatrice insieme ad Angelo Buscema. “L’arte di Rabbito – ha scritto in una nota la Auteri, – è un perfetto equilibrio tra tradizione pittorica italiana e suggestioni provenienti da collage, decollage, assemblaggi ed happening d’oltreoceano. Una ‘pittura di Storia contemporanea’: silenziosa testimonianza, sottile critica, pacata denuncia, a volte ironica ma sempre puntuale, del nostro tempo”.
Alla mostra “Rabbito” è dedicato un catalogo curato da Officina delle Immagini e pubblicato da Incerti Editori (euro 25).
Orari: da martedì a sabato 10-13, 16-19. Domenica 10-13. Lunedì chiusi. Ingresso libero.