ARTE: “CLERICI-GUTTUSO. Illusione e realtà”
Cinquanta opere uniche di due celebri artisti del Novecento italiano, il milanese Fabrizio Clerici e il palermitano Renato Guttuso, saranno messe a confronto dal 20 marzo al 5 maggio prossimi a Vittoria, in provincia di Ragusa, nella mostra “Clerici Guttuso. Illusione e realtà” organizzata dall’associazione culturale Arte Viva guidata da Giovanni Bosco, in collaborazione con il Comune di Vittoria e curata da Francesco Gallo, critico d’arte e docente dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
Si tratta di oli e disegni provenienti da collezioni private di tutta Italia e ospitati nella Sala Mazzone, lo spazio espositivo ricavato nell’ex Officina Elettrica Municipale di Piazza Enriquez che, restituita alla piena fruizione pubblica, ha di recente fatto da scenografia alla documentatissima mostra su Fausto Pirandello – il pittore figlio del drammaturgo Luigi – promossa dallo stesso Bosco e curata dal critico d’arte Vittorio Sgarbi, con un testo in catalogo di Francesco Gallo.
“Da tempo – spiega Giovanni Bosco – desideravo riunire e proporre in un unico spazio l’opera dei due maestri così distanti per nascita e formazione e, tuttavia, grandi amici nella vita e attentissimi l’uno alle forme espressive dell’altro”. “Sarà un confronto a distanza fra due grandi personalità – aggiunge il curatore – che, molto diversi nella maniera di concepire la pittura, hanno segnato l’arte di un’epoca: realista e socialista Guttuso, con gli addentellati da Picasso a Bacon. Surreale Clerici, come De Chirico e Savinio”.
Ricco di contributi critici il catalogo (Mora Editore) con introduzione di Francesco Gallo; contiene brani antologici firmati da grandi letterati e storici dell’arte del Novecento (Eugenio Montale, Giuseppe Ungaretti, Alberto Moravia e Giulio Carlo Argan) assieme a cui figurano testi di Raffaele Carrieri, Nicoletta Campanella e Giorgio Giovanni Guastella. Proprio quest’ultimo, sottolinea le differenze fra i due: “Architetto Clerici, allievo di un pittore di carretti siciliani Guttuso, milanese Clerici, bagherese Guttuso, sebbene entrambi romani d’elezione (…) algido, rigoroso, razionale Clerici, appassionato e ‘sicilianamente’ caloroso Guttuso”. Eppure, si apprende, sempre capaci di confronto e di dialogo “In un clima – aggiunge Gallo – in cui erano ancora possibili gli anatemi e le sconfessioni, escludendo il periodo torbido della storia culturale ed artistica italiana, ma anche francese, cioè di due paesi occidentali con fortissimi partiti comunisti, che dal ’47 al ’55 ebbero a perdere il lume della ragione, prendendosela con tutti, con poeti, scrittori, pittori, scultori, musicisti, registi…”
Una mostra, dunque, anche come pretesto offerto a studiosi, storici e intellettuali per tornare ad analizzare un periodo controverso della nostra storia. Agli studenti delle superiori della provincia iblea, infine, è rivolto un progetto didattico elaborato da Arte Viva per educare all’amore per l’arte e la cultura e che sarà illustrato nel corso dell’esposizione.