ARTE: concluso ad Agrigento l’allestimento di Konvolut di Michele Canzoneri
Si è concluso in queste ore ad Agrigento l’allestimento (vedi foto) di “Konvolut. Biblioteca infinita”’ la mostra di Michele Canzoneri che si inaugura domani pomeriggio, ore 18.30, alle FAM di Agrigento, la Galleria di Arte Moderna alle Fabbriche Chiaramontane. In mostra pitture, sculture, scenografie e diari con cui l’artista ripercorre trent’anni di attività. Canzoneri – da sempre affascinato dal tema libro e dai suoi contenuti metatemporali – è autore delle vetrate dell’Esamerone e dell’Apocalisse del Duomo normanno di Cefalù e di quelle, commissionate dall’architetto Renzo Piano, per la Basilica di San Pio a San Giovanni Rotondo. Il suo diario di lavoro sull’Apocalisse, infine, concepito come opera autonoma e recentemente acquisito dalla Biblioteca Apostolica Vaticana, è custodito nella collezione degli originali di autori storici del prestigioso istituto.
“Canzoneri è un imbalsamatore di carte. Recupera fogli dissipati dal tempo… li sottrae alla caducità della morte, per consegnarli alla rinascita artistica: al tempo dell’arte”. Sono le parole dello scrittore Silvano Nigro, una delle prestigiose firme che siglano il catalogo curato da Anna Li Vigni che descrive il “Konvolut” di Canzoneri come “una smagliatura nel tempo (…) qui si realizzano incontri impossibili, in date che nessuno ha mai prefissato. Vi si rilegge la storia in controluce”.
Con Nigro, professore di Letteratura contemporanea alla Normale di Pisa, hanno dato la loro lettura dell’opera di Canzoneri anche Remo Bodei, filosofo di estetica e docente alla Normale di Pisa e all’Università di Los Angeles, Armando Massarenti, epistemologo, responsabile della pagina Scienza e Filosofia del Domenicale del Sole 24 Ore, Barbara Jatta, direttrice della Biblioteca Vaticana e studiosa di testi antichi e Jacopo Pellegrino, musicologo docente all’Università di Parma.
La mostra alla FAM trae spunto dal Konvolut citato da Salvatore Settis nel suo libro “Artemidoro. Un papiro dal I secolo al XXI”. “Konvolut – come scrive Anna Li Vigni in catalogo – è il nome attribuito a quegli antichi papiri che, contenendo testi non più letti, venivano avvolti su se stessi (konvolut viene dal latino “cum volvere”, avvolgere insieme) e recuperati per altri usi: nell’Egitto dell’Età ellenistica, per esempio, erano il riempitivo delle mummie”. La sensibilità artistica di Canzoneri, che da sempre si esprime con forme e materiali straordinariamente variegati, ha quindi interpretato il concetto di Konvolut come metafora di tutta la sua opera.
“Konvolut. Biblioteca infinita” è il quinto dei sei progetti intorno all’arte moderna e contemporanea programmati per il 2010 alle FAM dall’Associazione Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento di Agrigento guidata da Antonino Pusateri per celebrare i dieci anni di attività. Evento di punta “Astrazione Siciliana. 1945-1968”, l’inedito excursus nella produzione, dal dopoguerra al Sessantotto, di decine di artisti emigrati, e non, dall’isola svoltosi da marzo a luglio scorsi. Spiega il presidente Pusateri:“Canzoneri identifica in modo completo la maturità artistica della Sicilia, collegando due millenni di formidabile produzione pittorico/plastica. E’ autore libero, indipendente intellettualmente e archetipo di modernità attraverso una continua innovazione stilistica e di contenuti. Canzoneri è membro e pares del focus group delle FAM. Un traguardo che si armonizza con gli obiettivi della nostra Associazione: condividere con gli artisti il prodotto del loro intelletto e non fermarsi a mere manifestazioni espositive”.
Canzoneri è attualmente impegnato per le scene de Les dialogues des carmelites di F. Poulenc per lo Staatstheater di Stoccarda, con la regia di Thomas Bischoff, di scena nella teatro della città tedesca nella primavera del prossimo anno.