ARCHITETTURA CATANIA, UN VIAGGIO LUNGO 40 ANNI
LA NOSTRA CATANIA NATA SUL TAVOLO DA DISEGNO
Dodici professionisti, un solo amore: l’architettura
«Finché avrò vita farò l’architetto. Vorrei morire sul tavolo da disegno, anche se ormai è uno strumento che non si usa più». Poche parole che racchiudono tutto: la passione per il proprio mestiere, il saper fare, la professione divisa tra passato e futuro, che nel presente trova ancora ispirazione.
A pronunciarle Carmelo Borzì, classe 1928, uno dei 12 professionisti catanesi premiati dall’Ordine degli Architetti di Catania per aver tagliato lo storico traguardo dei 40 anni di carriera. Dalla matita al Pc, dal classico al moderno, passando per le arti della pittura e della scultura, “vecchio” e “nuovo” (veterani e giovani promesse) si confrontano in nome di un amore comune: l’Architettura.
Protagonista indiscussa di conversazioni, rimpianti, dibattiti e naturalmente speranze: tutto racchiuso nel video documentario “Architettura a Catania: 40 anni di memoria. Generazioni a confronto”, proiettato ieri – 22 aprile – all’hotel Excelsior in occasione della premiazione dei “veterani” dell’Ordine, con il sentito ricordo dello scomparso Corrado Sultana, al quale è stata dedicata la medaglia alla memoria. Un video che, portando a colloquio junior e senior, riesce «a guardare al futuro facendo tesoro del passato – ha affermato il presidente dell’Ordine Luigi Longhitano nel corso della serata alla quale hanno partecipato i membri del Consiglio e della Fondazione, gli iscritti e i premiati – trasmettendo ai giovani neolaureati l’idea che si può fare architettura di qualità, quella che segue i dettami della competenza e dell’armonia con il paesaggio».
Non stupisce dunque ritrovare tra i premiati che hanno “disegnato” la Catania di oggi Giovanni Leone, che rappresenta l’Ordine all’interno della Commissione edilizia del Comune o Francesca Mastroianni – prima donna architetto iscritta all’Ordine etneo – che ha partecipato alla redazione del Piano regolatore generale “Piccinato” tuttora vigente; chi, come Giuseppina Santagati, ha diretto la realizzazione del monumento ai caduti di Piazza del Tricolore al Lungomare di Catania, fra le opere più innovative e forse per questo più discusse nel panorama etneo; e ancora Ugo Cantone, autore della struttura che ospita la Facoltà di Ingegneria catanese e della Chiesa di Fleri a Zafferana. E ancora chi, come Vito Messina, ha progettato e diretto i lavori di Piazza Duomo di Acireale, oggi imperdibile meta turistica.
Dal Teatro Martoglio di Belpasso al Palazzo del Toscano, dal Padiglione della Fiera del Mediterraneo al più recente Centro multifunzionale “Ulisse”, passando per scuole, ospedali, cinema, alberghi, teatri, impianti sportivi e chiese che “raccontano” la Catania nata sui tavoli da disegno di veri e propri artisti: loro sono Matteo Arena, Francesco Saverio Brancato, Ugo Cantone, Ivo Celeschi, Simone Fiducia, Giovanni Leone, Francesca Mastroianni, Giuseppina Santagati, Vito Messina, Franca Restuccia, Carmelo Borzì e Corrado Sultana.