A Catania il progetto europeo Mediss

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A Catania il progetto europeo Mediss

Si terrà a Catania, nel giugno del 2010, la prossima sessione pubblica del progetto europeo Mediss (Mediterranée Innovation Senteurs Saveurs),

che ha tra i suoi obiettivi lo studio – nell’ambito dei contesti produttivi locali – delle produzioni agroalimentari eccellenti e le realtà di Pmi che coltivano piante aromatiche per medicinali, profumi e cosmetici, al fine di individuare strumenti comuni per il rafforzamento delle capacità di innovazione e di sviluppo economico territoriale.

Il convegno di lancio dell’iniziativa comunitaria, finanziata dal programma Med 2007-2013, all’interno della quale l’Università etnea è partner con Onippam (l’Associazione nazionale francese che riunisce le professioni legate a piante aromatiche e medicinali e ai profumi), l’Agenzia di Sviluppo di Moura Alentejo in Portogallo, l’Agenzia dei servizi formativi per la Provincia di Cuneo e l’Eurobic Toscana Sud, si è svolto a Moura nei giorni scorsi.
Al convegno, è intervenuto – tra gli altri – il direttore dell’Università Europea degli odori e dei sapori, soggetto capofila, Olivier Bagarri, che ha presentato il piano delle attività del progetto, e di seguito hanno preso la parola i rappresentanti dei diversi partner: tra questi, la prof.ssa Caterina Cirelli, responsabile del progetto Mediss per l’Università di Catania. Ciascun delegato ha presentato la struttura di provenienza, i componenti del team impiegato nella ricerca, le buone pratiche, i progetti, le iniziative, le azioni e le esperienze innovative di cui ogni partner è portatore, al fine di contribuire alla loro riproducibilità e la trasferibilità per una modalità di sviluppo dei diversi territori, tra cui proprio la “regione geografica siciliana”.
La dott.ssa Teresa Chiara Pulvirenti, in rappresentanza dell’Ateneo, ha partecipato alla tavola rotonda dal tema “Valorizzazione dei prodotti regionali di qualità: certificazione, marketing, innovazione”, nel corso del quale sono stati esposti alcuni dati riguardanti la tipicità della realtà siciliana. A livello italiano, in base al 5° Censimento Generale dell’Agricoltura (2000), la superficie nazionale investita ad officinali è pari a circa 2.273 ha, di cui il 31,5% localizzata in Piemonte (715,2 ha), il 10,6 % in Sicilia (240,7 ha), il 9,8 % in Emilia Romagna (223,5 ha) e il 9% in Lombardia (204,2 ha). Relativamente alla distribuzione territoriale delle aziende, la Sicilia fa invece la parte da leone con 1.598 aziende, corrispondenti al 38,7% del totale.
La relazione ha anche messo in evidenza i possibili punti di forza dell’Isola. La crescita costante di sensibilità da parte del consumatore nei confronti dei prodotti naturali, il costante aumento del consumo di prodotti officinali (anche trasformati), le condizioni pedoclimatiche particolarmente favorevoli alla coltivazione di tali essenze, l’espansione del mercato dei prodotti tipici e biologici nonché la possibilità di valorizzare molte aree marginali a forte rischio idrogeologico, sono i fattori che rendono tale comparto produttivo particolarmente interessante. Molto occorre però fare per la riorganizzazione e il potenziamento di tale comparto. L’esigenza è stata riconosciuta anche dal legislatore, tanto che anche il nuovo Piano di Sviluppo Rurale Sicilia prevede sostegni per queste tipologie colturali.

Alfio Russo