Università e Cus presentano scafo Dragon boat
Ha mosso i primi passi sabato scorso lo scafo “Dragon Boat” nelle acque del porto di Catania antistanti l’impianto nautico del Cus Catania.
A salutare l’equipaggio “rosa”, in tutto erano 22 a bordo dello scafo lungo 13 completo di 20 pagaie e remo timone realizzato in Ungheria, il rettore Antonino Recca, il preside della facoltà di Medicina e chirurgia, Francesco Basile, la presidente del Centro per l’integrazione attiva e partecipata d’Ateneo, Marcella Renis, il presidente del Cus Luca Di Mauro e il titolare della cattedra di Chirurgia oncologica della facoltà di Medicina, Santi Gangi. Un equipaggio di donne, tutte accomunate dal carcinoma mammario, ma pronte a riprendere la vita di sempre grazie al progetto “Abreastinaboat”, finalizzato alla riabilitazione post-operatoria in campo oncologico e particolarmente del tumore del seno nell’ambito del protocollo d’intesa recentemente siglato tra lo stesso Cinap, il Cus e la cattedra di Chirurgia oncologica della facoltà di Medicina. “Il progetto è nato un anno grazie ad una paziente, la quale aveva scoperto questo progetto a Firenze e così abbiamo pensato di realizzarlo – ha spiegato Gangi -, ad occuparsene sarà l’associazione “Ricominciare”, che vanta già un centinaio di donne operate al seno e a cui afferiscono familiari e sostenitori, studenti, docenti e personale tecnico amministrativo. Ma il progetto prevede anche la diffusione della pratica dello sport e della ricerca scientifica a scopo preventivo e terapeutico ed anche di attività di sensibilizzazione, informazione, formazione, sostegno psicologico, diffusione scientifica rispetto ai problemi relativi all’importanza della riabilitazione post-intervento”. Ma l’equipaggio che scenderà in acqua tre volte la settimana parteciperà anche ad iniziative e regate. “A fine maggio saranno ospiti della manifestazione Vogalonga organizzata dal sindaco di Venezia, Maurizio Cacciari” aggiunge soddisfatto Gangi. Sulla stessa linea anche il rettore Recca: “Un’iniziativa importante di aiuto e socializzazione per le donne nella fase post-operatoria. Una fase utile, necessaria per l’impatto che il completo recupero dell’individuo ha ormai raggiunto sul tessuto sociale, sanitario, economico e lavorativo”. Soddisfatto anche il presidente del Cus Catania, Luca Di Mauro: “La struttura che presiedo è ancora una volta in prima linea in queste iniziative mirate alla diffusione dello sport, della ricerca e dell’aggregazione in una società davvero malata. Una iniziativa che si aggiunge a quelle attivate per i diabetici e per i malati di Alzheimer”.
Alfio Russo