Il Presidente Cappellani risponde a Sudpress
Data:
29 Agosto 2013
Il giorno di Ferragosto durante una mia breve convalescenza, già, fortemente amareggiato per il mancato trasferimento da parte della Regione delle somme dovute ai nostri Ragazzi, per il pagamento della seconda rata, e per gli effetti devastanti di un blitz che ha visti trasferiti senza preventivo nulla osta sei dipendenti di uffici chiave dell’ERSU in altre amministrazioni regionali, leggo sulla Vostra testata un articolo che, tra l’altro, prende vigorosamente in esame uno dei temi più caldi e complessi su cui io e tutto il Consiglio di Amministrazione dell’ERSU, da circa un anno stiamo lavorando con dedizione e grande attenzione.
Si è trattato infatti di affrontare problemi atavici e complicati che tra ricorsi, annullamenti di gare, sentenze di tribunali amministrativi aveva portato di necessità ad una prorogatio non regolamentata (il servizio di ristorazione universitaria risulta essere un servizio essenziale, quindi non sospendibile) della erogazione dei pasti a favore della ditta di ristorazione La Cascina Global Service, fornitrice del servizio a far data dal gennaio 2009.
Non appena insediato, infatti, fui informato che il C.d.A aveva già deliberato di ‘normalizzare’ attraverso una transazione sul passato e una contrattualizzazione ‘ponderata’, tale rapporto sino all’espletamento della nuova gara, già avviata (con scadenza di presentazione offerte fissata per il 20/04/2012).
Su queste due direttrici quindi, nell’agosto dell’anno scorso, ci siamo impegnati rapidamente, contrattualizzando il rapporto e procedendo alla nomina della Commissione di una gara quanto mai articolata e complessa.
Per chi non lo sapesse infatti poiché la mensa di via Oberdan era stata chiusa per ammaloramento delle strutture portanti, i precedenti amministratori dell’ERSU avevano deciso di bandire in unica gara i lavori di messa in sicurezza della struttura Oberdan e dell’erogazione dei pasti.
La scelta dei componenti della Commissione dunque è stata delegata agli Enti istituzionalmente di riferimento, ovvero L’Università (Dipartimento di Igiene), la ASP territoriale (Dipartimento alimenti di origine animale) e, per quanto attiene le competenze edilizie-strutturali, il Genio Civile. Poiché tutti i dirigenti dell’ERSU firmarono la indisponibilità a presiedere la Commissione (sic!) abbiamo chiesto all’Università la disponibilità del responsabile dell’ufficio gare dell’Università, che ci venne prontamente garantita e che accettò di presiedere la Commissione.
RUP (responsabile unico del procedimento) era stato già nominato il Sig. Giuseppe Pignataro, in qualità di Dirigente Responsabile dell’Unità Operativa II “Residenze e Ristorazione”, ed a seguito del collocamento a riposo dello stesso, dovendo procedere alla nomina del successivo RUP, ho nominato, in assenza del Direttore dell’Ente– in pensione da due anni e non ancora sostituito- (a gara già avviata nell’ottobre del 2012, in fase di espletamento) il Dott. Romano, Funzionario Direttivo e Responsabile del servizio di Ristorazione dell’ERSU.
Successivamente il CdA approvò la nomina della Commissione che prontamente venne convocata e iniziò i lavori con una mia unica raccomandazione: quella di calendarizzare le sedute in modo tale da completare i lavori entro il 2012.
Questa esigenza nasceva anche dal disagio che si procurava ai Ragazzi dalla indisponibilità della mensa Oberdan, in cui i pasti precotti venivano consumati nella aula studio. Fu questa la ragione per cui si decise l’apertura della mensa Vittorio Emanuele dove i Ragazzi sarebbero stati portati con un servizio navetta e la cui sede ne consentiva la permanenza anche dopo la riapertura della mensa Oberdan, ad uso degli studenti di altri Dipartimenti (Scienze Politiche etc.) e comunque a disposizione di tutti gli Studenti nel bel centro della Città.
Ma torniamo alla Commissione che, lavorando alacremente, rispettò il calendario e concluse i lavori il giorno 21 dicembre, stesso giorno in cui un giornale on line pubblica un articolo in cui preconizza l’esito della gara e informa su presunti rapporti commerciali tra ditta appaltatrice e congiunti del responsabile della Ristorazione.
Nella seduta del 21dicembre 2012, dopo tre mesi di attento lavoro, la Commissione giudicatrice all’unanimità comunica la decisione che vede vincitrice e Aggiudicataria Provvisoria il RTI PELLEGRINI S.p.A. di Milano, risultato difforme dalle varie profezie.
Si iniziò quindi la procedura di verifica e richiesta di tutti i documenti alla prima e seconda ditta classificata come impone la legge, nonché alla richiesta dei certificati antimafia dei soggetti interessati alla Prefettura.
Nella seduta del 13/02/2013 il C.d. A. al punto 7) dell’ordine del giorno, prende atto dal RUP della decisione di procedere alla assegnazione provvisoria alla prima ditta classificata (RTI PELLEGRINI Spa) e delibera di dar mandato al RUP di procedere in tal senso.
Immediatamente dopo il RUP chiese reiteratamente i documenti di rito per la stesura del contratto che vennero alla fine presentati quasi alla scadenza dei termini previsti dalla legge (30 g.g.).
In data 15/03/2013 dalla Cascina Global Service e il 19/03/2013 dal Consorzio Nazionale Servizi l’Ente ha ricevuto segnalazione e istanza di verifica in autotutela (ai sensi dell’art.243/bis del D.L n.163/2006) .
Un mio atto di indirizzo del 19 Marzo 2013 afferma come priorità la celere conclusione dei lavori post aggiudicazione provvisoria per giungere alla stipula del contratto (vedi allegato).
Si procede pertanto a chiedere parere al presidente della commissione Avv. Giuseppe Virzì e all’Avv. Carmela Mangalaviti che la precedente Amministrazione aveva nominato consulente per l’espletamento del bando e della gara.
In data 28/03/2013 giunge il parere del Presidente della Commissione e il 04/04/2013 quella del consulente per la gara, in netto contrasto tra di loro, e in data 18/04/2013 un successivo parere ancora più fermamente contrastante.
Nel frattempo, il 12/04/2013 su Mia sollecitazione l’Ente aveva inviato all’Avvocatura distrettuale dello Stato di Catania richiesta di un parere “terzo” che, purtroppo ancor oggi, non è esitato.
Il 03/05/2013 si era comunque deciso di chiedere alle ditte di inviare una richiesta su un parere congiunto all’Autorità Nazionale di Vigilanza sugli Appalti su questa controversia. Tale procedura sarebbe equivalsa ad una sentenza del Tribunale Amministrativo.
Al rifiuto da parte delle tre ditte partecipanti al concorso, l’Ente ha comunque deciso di richiedere parere in data 08/05/2013 all’AVCP di Roma e questo per procedere in maniera trasparente e legalitaria all’ assegnazione della gara.
Il parere dell’ Autorità è finalmente giunto all’ERSU in data 6 agosto 2013 (una settimana prima della pubblicazione dell’articolo sul Vostro giornale) e sostanzialmente respinge tutte le obiezioni e le eccezioni poste dagli altri concorrenti aprendo così la strada alla assegnazione alla Pellegrini e contemporaneamente anche all’inizio dei lavori per la messa in sicurezza e quindi alla riapertura della mensa Centro (Oberdan).
Due giorni dopo(allegato 2) in data 08/08/2013 il RUP informa le tre ditte sull’esito del parere.
Quanto sin ora esposto è comprovato dal documento ufficiale(allegato 3) -Decreto n.817 del 14/08/2013 a firma del Dirigente- per altro già pubblicato sul sito dell’Ente e in via di pubblicazione sulla GUCE, GURS E GURI e per estratto su due quotidiani a diffusione nazionale, e due a maggiore diffusione locale, nonché l’albo pretorio
Ecco dunque quanto di mia competenza(luglio 2012- agosto2013) su questo tema, su cui è stato per me un piacere oltre che un doveroso atto di ossequio nei confronti di chiunque ne sia interessato, rappresentare, in qualità di fonte privilegiata e documentata di informazioni, quanto accaduto. Devo dire che le stesse informazioni sono state fornite ai diretti interessati , gli Studenti, in due assemblee cui, oltre a tutti i Dirigenti e Funzionari dell’Ente, hanno partecipato anche le massime Autorità Accademiche. Io comunque resto assolutamente a disposizione per approfondire questo o altri temi storici ‘caldi’ dell’ERSU di Catania, forse più interessanti e attuali di quelli dell’orchestra, dismessa da anni, o dei cosiddetti abusivi, tema complesso e sotto certi aspetti doloroso , affrontato e risolto prima da una apposita commissione e poi dal CdA.
Non vanno infatti dimenticati l’ex Hotel Costa, lo stato della qualità alberghiera complessivamente offerta , l’inefficacia logistica del supporto abitativo offerto all’Università per la internazionalizzazione e l’ERASMUS e molti altri temi che da un anno stiamo trattando con un improbo lavoro in parte in via di rivoluzione tra atavici e complicatissimi problemi legali.
Mi propongo, quindi, di buon grado come “fonte di informazioni” in alternativa ad altre, ovviamente interne all’Ente che, spinte da controversie e beghe personali , potrebbero portare ad interpretazioni falsate e sicuramente non utili ad una corretta informazione. Beghe e contrapposizioni che dovrebbero una volta per tutte terminare in un Ente che di una sola cosa si dovrebbe interessare: La garanzia e la tutela del benessere degli Studenti meritevoli e finanziariamente più deboli soprattutto in questo momento di grande crisi economica e di valori. Questo in attinenza con la linea programmatica della mia presidenza che vuole vedere lo Studente al centro di tutti gli interessi di un Ente che solo per questa ragione è stato istituito e ha motivo di esistere.
Ecco perché tra i tanti commenti taglienti, l’unico che mi ha profondamente ferito è quello della Studentessa che lamenta la impossibilità di iscriversi all’Università perché ancora la Regione non ci ha trasferito le somme dovute nonostante le innumerevoli sollecitazioni fatte sia sul versante amministrativo che su quello politico.
DOCUMENTI CORRELATI
1) gararistorazione aggiudicazione definitiva08-2013
Articolo di Sud Press del 16 Agosto 2013:
LO STRANO APPALTO PER LA MENSA DELL’ERSU
di maria apera
Diverse volte abbiamo evidenziato le gravi anomalie che riguardano la gestione dell’ente regionale per il diritto allo studio di Catania (ERSU): nomine di consulenti, cori ed orchestre formate dall’ersu che si esibivano nelle varie piazze non solo siciliane ma anche a livello nazionale, il tutto a titolo gratuito per il comune che ospitava (sempre su pressione del politico amico), ma con costi elevatissimi per l’ente regionale. Si dirà : evviva la passione per la musica e che il fato ci mandi qualche nuovo Mozart! Ma la singolarità del coro e dell’orchestra dell’ERSU sta anche e soprattutto nel fatto che degli studenti, futuri o possibili compositori o strumentisti, non si vedeva neanche l’ombra: centinaia di migliaia di euro per mettere su concerti ed esibizioni dove gli studenti universitari non venivano minimamente coinvolti se non in numero inferiore alle dita delle mani.
Ed ancora, continuando il viaggio tra gli e(o)rrori di una gestione pubblica emblematica che attende ad oggi le dovute attenzioni degli organi competenti (A.G. e Corte dei Conti), vale la pena di ricordare le residenze universitarie fatiscenti e spesso occupate abusivamente da non aventi diritto; lavoratori assunti con strani contratti assolutamente illegittimi allontanati di tutta fretta una volta scoperta e messa in luce l’illecita azione ma tutti ricorrenti al giudice per farsi riconoscere inesistenti ragioni e quindi spillare ulteriori soldi all’ersu (risorse sottratte ai poveri studenti); gare di appalto per le pulizie e per la vigilanza delle Case dello studente abbondantemente scadute e gestite in regime di proroga (sic).
Ci si domanderà: tutto qui? In fondo l’Italietta che ci hanno confezionato anni di mala politica e il succedersi di classi politiche inadeguate e corrotte ha più storielle da raccontarci che non quelle dell’ERSU che semmai sono in piena sintonia con il degrado che ci circonda.
Ebbene, invece no. Non è tutto qui. Anzi c’è di più, molto di più e di più grave. Una piaga d’Egitto che ha creato voragini ed inghiottito milioni di euro. E che è sempre la stessa: la gara per l’erogazione dei pasti alla mensa universitaria. Appalto da circa 3,5 milioni di euro annui che gode di circa 10 anni di proroghe varie, con gare vinte ed annullate, vinte e non assegnate che pare prevedono sempre il solito finale: lasciare l’appalto sempre nelle mani della ditta attualmente in carica.
Il vistoso panorama che abbiamo delineato merita un racconto a puntate che preannunciamo ai lettori che avranno la pazienza di seguirci per qualche tempo, giusto quello per renderli partecipi delle illegalità di un sistema che danneggia lo studio universitario e che impoverisce le risorse da destinare agli utenti ossia agli studenti.
Ma per adesso iniziamo con la nostra prima inchiesta partendo proprio dalla madre di tutte le porcherie: la gara per il servizio ristorazione che, ricordiamo, costa oltre 3 milioni di euro l’anno.
Chi ha permesso che tutto ciò avvenisse, chi poteva avere interesse a mantenere lo status quo?
La vicenda mensa dell’ERSU di Catania è balzata più volte agli onori della cronaca, interrogazioni parlamentari, denunzie varie ma finora non è successo un bel niente. Addirittura da ultimo (e diciamo noi finalmente) è intervenuta pesantemente la Procura della Corte dei Conti per chiedere una lunga serie di chiarimenti.
Una proroga ultradecennale assolutamente vietata dalla legge ma che ancora resiste deve contare di qualche buon santo in paradiso. Stiamo parlando di oltre sei miliardi delle vecchie lire erogate senza alcuna gara vera. Come mai?
Diverse amministrazione si sono succedute nel corso degli anni alla guida dell’ERSU di Catania, ma alcuni personaggi hanno avuto sempre un ruolo determinante e decisionale nel gestire le losche vicende dell’ERSU.
Per circa un trentennio Direttore dell’ERSU di Catania (già Opera universitaria) è stato il dott. Nunzio Rapisarda, collocato in pensione per raggiunti limiti di età circa due anni or sono. Responsabile dell’Unità Operativa n. 2 in tutti questi anni è stato Giuseppe Pignataro (per intenderci l’ex deputato regionale del PCI/PDS) che con l’entrata in pensione del suo collega Rapisarda, ha anche svolto (abusivamente) il ruolo di direttore dell’ente appoggiato dall’ex assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Prof. Mario Centorrino.
Ma andiamo per ordine. Di cosa si occupa l’Unità Operativa n. 2 dell’ERSU gestita sino a pochi mesi addietro dal Pignataro: Ristorazione (mense), Residenze Universitarie, Gare di appalto, Contratti di locazione e tant’altro.
Il Pignataro è stato la mente e l’autore dei bandi di gara per la gestione delle mense universitarie miseramente fallite e mai aggiudicate. Addirittura nell’ultima tentata gara, lo stesso Pignataro risultava il RUP (responsabile unico del procedimento per l’aggiudicazione) sino a novembre (data del suo collocamento in pensione). Pensionamento che ha tentato inutilmente di evitare chiedendo proroga alla Regione Siciliana (fortunatamente per la cittadinanza, senza riuscirci) anche se consapevole del divieto assoluto di legge che vigeva in materia.
Voi penserete che, andato in pensione il Pignataro, le illegittimità siano finalmente cessate, e invece no.
Ecco una ulteriore strana perla amministrativa dell’ERSU di Catania. Il nuovo Presidente dell’ERSU nomina il nuovo RUP della gara di appalto per l’affidamento della gestione delle mense universitarie. La scelta ricade su uno dei pupilli, una sorta di longa manus (il “longimanus” è un pericoloso squalo…) del Pignataro, come detto giá responsabile della Ristorazione Universitaria, un suo ex sottoposto e fedelissimo, tale Daniele Romano.
Il nome potrebbe non significare niente. Senonchè proprio il giorno prima della riunione della commissione per l’aggiudicazione della gara (21 dicembre 2012); un giornale on line (QT) denuncia gravissime irregolarità nella gestione della gara della ristorazione e mensa: la moglie del Romano (poveretto, anche lui …tiene famiglia!) viene accusata nell’articolo di stampa di essere la fornitrice della pasta della Ditta La Cascina (la società che erogava i pasti agli studenti senza mai avere vinto uno straccio di gara e sempre …prorogata). E’ bene ricordare che Romano oltre ad essere il RUP della gara di appalto è stato per anni il responsabile della Ristorazione dell’ERSU, cioè colui il quale doveva esercitare il controllo per il servizio erogato.
Il giornale ipotizzava: “Ma oggi, 21 dicembre, tutto finirà in gloria, la Cooperativa La Cascina rivincerà nuovamente l’appalto per la fornitura dei pasti all’ERSU. Possibilmente non farà i lavori di consolidamento che non ha fatto nel precedente appalto ma riceverà il pagamento pieno del pasto comprensivo dei lavori, tanto poi faranno la transazione. Comprerà la pasta dove si è approvvigionata prima, per non turbare equilibri vecchi e consolidati”.
Si dirà : ma la gara di appalto non è stata vinta dalla ditta La Cascina, bensì da altra ditta. E no, cari amici! Perché, a distanza di otto mesi dall’aggiudicazione, i pasti continuano ad essere erogati inspiegabilmente dalla Ditta La Cascina e la pasta continua ad essere fornita (sicuramente) dalla famiglia Romano.