Ateneo verso l’internazionalizzazione
Un Ateneo sempre più “internazionalizzato”. E’ questa la direzione a cui aspira l’Università di Catania,
ovvero in grado di effettuare una sintesi virtuosa fra la propria collocazione territoriale e un’ottimale dimensione di dialogo e cooperazione con gli altri Paesi dell’Unione europea e del Mediterraneo. I passi in avanti, gli ‘intoppi’, le difficoltà, le strategie e le prospettive di questo inarrestabile processo di evoluzione che concerne tutte le attività accademiche di didattica e di ricerca, sono stati al centro della Conferenza d’Ateneo sull’internazionalizzazione che si è tenuta venerdì mattina nell’aula magna del Palazzo centrale, su iniziativa dell’Area per le politiche comunitarie e internazionali (Apoci) dell’Università.
In tale occasione, il delegato all’Internazionalizzazione dal 2006 al 2008, prof. Antonio Pioletti, ha voluto tracciare il quadro delle iniziative avviate nel biennio precedente, soffermandosi sullo spirito che le ha animate. “Abbiamo inaugurato un metodo di lavoro – ha detto Pioletti – che ci ha consentito di far lavorare insieme diverse aree e di confrontare le reciproche esperienze, convinti come siamo che l’internazionalizzazione sia un processo trasversale, una missione e una priorità di tutte le sue strutture, e non l’attività di un singolo comparto amministrativo, che permetta inoltre all’intero ateneo di dotarsi di una propria identità, effettuando una sintesi fra il proprio territorio di riferimento e il suo mondo produttivo e sociale, e una più ampia dimensione internazionale”.
Gli aspetti relativi alla didattica in chiave internazionale sono stati poi approfonditi dalla delegata al Diritto allo studio, prof.ssa Margherita Spampinato, che ha ripercorso le tappe del processo d’integrazione europeo ed euromediterraneo dagli anni ’90 ad oggi, e dal dott. Giuseppe Caruso, dirigente dell’area Didattica, che ha fatto il punto sull’istituzione di corsi di laurea, master e dottorati di ricerca internazionali: “Un forte impulso, in questo senso – ha auspicato Caruso – potrà certamente provenire dall’istituzione del Politecnico del Mediterraneo”. “Il progetto Erasmus – ha spiegato la dott.ssa Clara Grano, responsabile nazionale del Lifelong Learning Program –, oltre a fare da apripista rispetto a tutte le altre iniziative di internazionalizzazione, in vent’anni ha offerto a 2 milioni di studenti europei, in totale, e a circa 200 mila ragazzi italiani innanzitutto l’enorme chance della conoscenza dell’altro. Sono convinta che sia proprio compito delle università fornire ai propri studenti quante più occasioni possibili per arricchire la propria offerta formativa”.
L’attività internazionale dell’Ateneo catanese è fortemente cresciuta anche per quanto concerne il settore della ricerca, come ha confermato il delegato alla Ricerca, prof. Alfio Lombardo, citando i principali programmi di ricerca internazionale, a partire dal 7° Programma Quadro europeo che costituirà sempre più l’ossatura portante del finanziamento alla ricerca dal 2013, e le numerose attività di divulgazione e supporto alla progettazione avviate in questi ultimi anni. “Un aspetto significativo – ha aggiunto il dirigente dell’area Ricerca, dott. Ettore Gilotta – riguarda poi il trasferimento tecnologico delle conoscenze, con le numerose e qualificate attività del nostro Liaison Office, che può servire da volano anche all’internazionalizzazione delle imprese siciliane”. “Occorre comunque un profondo cambio di mentalità da parte dei nostri ricercatori – ha suggerito il direttore dell’Agenzia per la promozione della ricerca europea, dott.ssa Diassina Di Maggio -, che devono essere capaci di andarsi a procurare le occasioni e le risorse, dato che il ‘rubinetto’ dei fondi strutturali sta ormai per chiudersi”.
Le numerose attività e i servizi offerti ai docenti e agli studenti dall’Area per le Politiche comunitarie e internazionali, a cui è stato affidato il compito di fare da ‘ponte’ fra la didattica, la ricerca e gli altri servizi, sono state elencate dalla dirigente dott.ssa Angela Galia, che ha sottolineato l’importanza di far parte di già consolidati network internazionali per la ricerca e l’alta formazione, quali l’Emuni University e il Gruppo Santander, mentre la delegata per il Centro di documentazione europea, prof.ssa Nicoletta Parisi, ha illustrato i numerosi servizi informativi forniti dal Centro su tematiche trasversali e interdisciplinari.
Il prof. Giacomo Pignataro, presidente della Scuola Superiore di Catania, ha quindi evidenziato l’intrinseca dimensione internazionale della Scuola d’eccellenza catanese, “che sin dall’inizio si è aperta agli studenti del Mediterraneo, con i propri corsi e master, ed oggi con l’avvio di cinque nuovi dottorati internazionali, progettati e gestiti insieme con altre università estere”.
Infine, il momento delle prospettive, affidato ai due nuovi delegati d’ateneo: il prof. Alberto Fichera (polo scientifico) e la prof.ssa Lina Scalisi (polo umanistico). “Lavoreremo in perfetta continuità con quanto svolto finora sotto il coordinamento del prof. Pioletti – ha affermato Fichera -, incentivando le misure per far crescere la mobilità studentesca, anche attraverso il reperimento di nuove strutture d’accoglienza, e per accrescere il numero di collaborazioni internazionali, coinvolgendo sempre più tutte le facoltà”. “Connettività, e non più competività, dev’essere la parola chiave – ha aggiunto Scalisi -. L’obiettivo è quello di valorizzare l’interdipendenza fra le diverse realtà dello scenario europeo e mediterraneo, lavorando al contempo per aumentare gli standard dell’offerta formativa, evitando così di rimanere desolatamente localistici”.
Ma cos’e l’Apoci? L’Area delle Politiche Comunitarie ed Internazionali è stata istituita nel dicembre 2008 con l’obiettivo di sviluppare e potenziare in stretto collegamento con l’Area della Didattica e delle Ricerca nonché con altre strutture dell’Ateneo la dimensione internazionale dell’Ateneo di Catania.
Il lavoro finora realizzato – anche attraverso la pregressa attività dell’Ufficio relazioni internazionali – è stato sicuramente importante e ha recato dei risultati tangibili in termini di numeri, nel periodo che va dal 2002 al 2007: mobilità studentesca in entrata 933 studenti; mobilità in uscita: 953 studenti; 293 accordi Erasmus, 87 accordi quadro con università straniere; avvio di una prima internazionalizzazione dei titoli: 2 lauree specialistiche, 10 dottorati, 5 master; programmi di tirocinio all’estero: Leonardo, Mae-Crui, Assocamere-Crui, International Internship Programma; eventi di respiro internazionale: Ventennale Erasmus, Workshop Università del Mediterraneo, incontro con le delegazioni cinesi.
Tra le attività in corso ed in programma per il 2009 vanno ricordate la presentazione (26 gennaio) delle attività della Fondazione Italo-libica, la Giornata Erasmus (18 febbraio), relativa alla presentazione del bando 2009-2010 dell’Università di Catania, per il quale sono state messe a concorso ben 409 borse da fruire nei seguenti paesi di destinazione: Austria, Belgio, Svizzera, Cipro, Repubblica Ceca, Germania, Danimarca, Spagna, Francia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Islanda, Malta, Lettonia, Norvegia, Olanda, Portogallo, Polonia, Romania, Svezia, Finlandia, Repubblica Slovacca, Turchia, Regno Unito.
E’ stata inoltre presentata l’Emuni University (28 febbraio), il network euromediterraneo di alta formazione, a cui ha aderito l’Ateneo catanese, e la Summer School sui temi dello sviluppo e della cooperazione e dell’interculturalità fra i Paesi dell’area del ‘Mare Nostrum’ a cui partecipano università e istituzioni di Italia, Belgio, Grecia, Israele, Libano e Slovenia.
In ragione del successo della prima edizione della SG Summer School, l’Università di Catania ha inoltre ottenuto dal Comitato esecutivo del “Santander Group SANMED task force” il cofinanziamento della seconda edizione della scuola estiva che dovrà sviluppare una tematica connessa alla questione ambientale nella regione euro-mediterranea.
Tra gli altri progetti seguiti dall’Apoci, l’adesione al Consortium Placement coordinato dall’Università di Foggia nell’ambito del Longlife Learning Program, i progetti nell’ambito dell’Azione Jean Monnet, i progetti di Cooperazione Internazionale interuniversitaria del Miur, il Progetto Averroés, Atlantis (Italia-Usa), Tempus IV, Erasmus Mundus 2009-2013 e Canada Cooperation Programme “Higher Education, Training and Youth”(2006-2013).
Alfio Russo