Ai Benedettini incontro con Mario Andreose, direttore letterario di Rcs Libri ed editor di Umberto Eco

Data:
25 Maggio 2011

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Ai Benedettini incontro con Mario Andreose, direttore letterario di Rcs Libri ed editor di Umberto Eco

Nel Coro di Notte dei Benedettini, promosso dalla facoltà di Lettere e Filosofia di Catania e dal Dipartimento di Filologia Moderna, ha avuto luogo un incontro con Mario Andreose, direttore letterario di Rcs Libri, gruppo editoriale comprendente numerosi e autorevoli marchi italiani (fra gli altri Bompiani, Rizzoli, Fabbri, Sonzogno, Sansoni, La Nuova Italia, Marsilio, Bur e testate come il Corriere della Sera).

Unica nel panorama editoriale nazionale, la funzione-guida di Mario Andreose sovrintende e coordina il lavoro di svariati direttori letterari. Rinomato editor di Umberto Eco, creatore della collana dei classici Bompiani, raffinato traduttore e apprezzato critico del «Sole 24 ore», Mario Andreose ha da sempre avuto un rapporto privilegiato con la Sicilia, promovendo l’opera di Bufalino, Sciascia, Brancati, Patti, Addamo, Bonaviri, solo per citare qualche nome, raccogliendo in tal modo l’eredità di Valentino Bompiani, formidabile intellettuale che seppe coniugare professionalità a umanità. Ad Andreose e alle sue assidue frequentazioni con Leonardo Sciascia si deve peraltro la realizzazione di “Invenzione di una prefettura”, singolare volume fotografico che rivelò il talento del pittore Duilio Cambellotti, artista dell’epoca fascista, autore degli affreschi della prefettura di Ragusa.

Accolto da numerose personalità accademiche e del mondo della cultura, tra cui lo scrittore Domenico Trischitta, il filologo Antonio Pioletti, la responsabile di Archigen s.r.l. Caterina Maugeri Costanzo (cui si deve il “Premio Mediterraneo per la Cultura”) e Grazia Addamo (presidente dell’Associazione intitolata all’autore de “Il Giudizio della sera”) Mario Andreose si amabilmente intrattenuto con i molti studenti e dottorandi intervenuti.

Dopo il saluto del prorettore Maria Luisa Carnazza e del direttore del dipartimento di Filologia Moderna Margherita Spampinato, entrambe liete per la presenza dell’illustre ospite, che “ha fatto un pezzo della storia culturale italiana”, ad introdurre Andreose è stata la studiosa Sarah Zappulla Muscarà, presidente del Corso di laurea in Scienze della Comunicazione e promotrice della manifestazione, che ha ricordato le altre felici occasioni d’incontro con l’insigne relatore in occasione del conferimento dei premi “Nino Martoglio” e “Sebastiano Addamo”. Un avvincente excursus tra i gangli e i retroscena dell’editoria nazionale e internazionale, oggi più che mai in rapida trasformazione, fortemente insidiata dall’elettronica e dall’informatica. Se negli Stati Uniti gli e-book si sono imposti (in virtù di un uso più diffuso di lettori e i-pad tascabili), in Italia, attualmente, si registra una fase sperimentale (con dati che si attestano intorno al 5-6 % delle vendite totali contro il 22% americano). Ma è comunque una realtà con cui presto bisognerà fare i conti. “È una rivoluzione – ha affermato Andreose – paragonabile a quella di Gütemberg, un fenomeno universale di straordinaria portata”. “Ci sarà – ha aggiunto Andreose – un’estrema liberalizzazione della scrittura grazie alla quale ognuno farà a un tempo l’autore e l’editore di se stesso”. Mario Andreose è riuscito a restituire un mondo di figure, personaggi e persone, come pure di istinti, bisogni, desideri. E, ancora una volta, risuonano le parole di Elisabetta Sgarbi, direttore editoriale della Bompiani: “Mario Andreose mi ha insegnato quanto sia importante credere nei libri che si pubblicano conservando un’autonomia di giudizio”.

Umberto Pioletti

 

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