MOSTRE: “Sulla Parola” alle FAM di Agrigento
In mostra saranno 61 opere, in prestito alle FAM da collezionisti, artisti, fondazioni e gallerie di tutta Italia. Ventisette quelle realizzate dai tre artisti siciliani da cui prende spunto l’indagine che, spingendosi fino a tutto il decennio successivo, estende la ricerca ad altri artisti contemporanei. “Si è voluto costruire una mostra – spiega Meneguzzo, critico d’arte e docente dell’Accademia di Brera a Milano – che fosse al contempo storicamente ineccepibile e contemporaneamente evocativa di un’atmosfera tipica degli anni Settanta. Il nome di Emilio Isgrò in tal senso è universalmente conosciuto, mentre per Salvo il momento puramente concettuale si è concluso in quel decennio, con la serie memorabile delle “lapidi”; pochi invece sanno degli esordi concettuali di Mimmo Germanà, poi molto più noto per la sua pittura assimilabile alla Transavanguardia del decennio degli Ottanta: tre artisti siciliani che hanno segnato quella stagione così analitica dell’arte, non solo italiana. Naturalmente, per anni così vicini, è molto difficile parlare di insularità e tanto meno di sicilianità. Ed è per questo che la mostra, pur centrata su questi tre artisti, presenta anche gli altri protagonisti italiani di quella stagione”.
Accanto ai tre siciliani, infatti, figureranno opere di Vincenzo Agnetti, Carlo Alfano, Alighiero Boetti, Adriano Altamira, Nanni Balestrini, Gianfranco Baruchello, Mirella Bentivoglio, Ugo Carrega, Giuseppe Chiari, Bruno Di Bello, Vincenzo Ferrari, Ugo La Pietra, Ketty La Rocca, Fabio Mauri, Maurizio Nannucci, Luca Patella, Gianni Emilio Simonetti, Aldo Tagliaferro, Franco Vaccari, Emilio Villa. “La ‘parola’ – aggiunge Meneguzzo, che lo scorso anno sempre per le FAM di Agrigento ha diretto “Astrazione Siciliana. 1945-1968” – è il filo che lega questi artisti. Un elemento espressivo molto diffuso nelle opere di quegli anni, anche nei lavori di chi “non” ha fatto della parola il suo unico campo d’indagine, ma ne è stato anche solo momentaneamente affascinato. La distanza che ormai ci separa da quelle esperienze crediamo possa consentirci uno sguardo più ampio rispetto ai singoli raggruppamenti, che a nostro avviso serve a restituire meglio l’immagine di un clima, di un contesto, di una situazione segnata da questa presenza “trasversale” della parola nell’arte”.
Antonino Pusateri, presidente degli Amici della Pittura Siciliana dell’Ottocento, da parte sua spiega con “la voglia costante di indagare” la ragione di questa nuova operazione intorno all’arte italiana sulla scia degli interpreti siciliani di spicco. “C’è il desiderio – commenta Pusateri – di mettere in risalto un periodo dell’arte moderna e contemporanea siciliana e le correlazioni dello stesso con analoghi movimenti nazionali e transnazionali. Riaffiorano i grandi temi, le contraddizioni e le intuizioni che hanno caratterizzato il Concettualismo italiano. Per le Fabbriche Chiaramontane sono stati mesi di impegno molto laborioso su un profilo storico-artistico. Lo dedichiamo al nostro pubblico, attento da più di dieci anni agli eventi espositivi delle FAM e, a nostro avviso, pronto ad apprezzare e comprendere il progetto nella sua interezza”.
Alla mostra, che com’è consuetudine delle FAM avrà ingresso gratuito, è dedicato un catalogo (Silvana Editoriale) con l’intervento critico del curatore Marco Meneguzzo.
“Sulla Parola” ha il patrocinio della Regione Siciliana, dell’Ente Parco Valle dei Templi, della Provincia Regionale e del Comune di Agrigento. Sponsor tecnico Hotel della Valle di Agrigento.
Le opere di “Sulla Parola” sono prestiti di artisti e collezionisti privati, fondazioni e gallerie di tutta Italia, fra cui: Fondazione Marconi (Mi), Fondazione Berardelli (Bs), Associazione Culturale l’Attico (Rm), Galleria Ca’ di Fra (Mi), Galleria Colombo (Mi), Galleria Giacomo Guidi (Rm), Galleria Martano (To), Galleria Milano (Mi), Galleria P420 (Bo), Galleria Peccolo (Li).