Recital di chitarra di Vincenzo Di Vita – Il “Museion” apre al Jazz
Non è facile esibirsi da solo con la chitarra e lo è ancora di più se si sceglie il linguaggio del jazz con le sue linee improvvisative armoniche e melodiche. La mancanza di una sezione ritmica può rendere più difficilmente recettivo l’ascoltatore verso il linguaggio esecutivo del solista.
Da solo con il suo strumento, invece, Vincenzo Di Vita è riuscito a calamitare il pubblico presente alla sala “MUSEION” in occasione di uno dei concerti in programma nella stagione concertistica organizzata dalla Società Dante Alighieri di Catania e dall’ Ersu di Catania, sotto la direzione artistica della prof.ssa Annalisa Caruso.
Con una particolare “voce” strumentale il chitarrista ha proposto alcuni standards del repertorio jazzistico intersecati da songs della tradizione musicale italiana. Originali ed accurati gli arrangiamenti, per sola chitarra, di brani come “Estate” composta da Bruno Martino o “Sassi” scritta da Gino Paoli, conosciuti forse solo come “canzoni” che come brani esprimibili in un linguaggio jazzistico e la rilettura di brani come “Summertime” estratto dal Porgy and Bess di Gerswhin e “Round Midnight” di un giovanissimo Monk. Le improvvisazioni armonico-melodiche si sono rivelate ricche di spunti ed idee pur restando racchiuse in un linguaggio volutamente legato alla melodia iniziale per tenere l’ascoltatore sempre attento all’esecuzione.