Giurisprudenza, un docente catanese in Islanda
Da alcuni anni, un docente dell’Università di Catania si è trasferito, seppur “stagionalmente”, nel più impensabile dei posti per la più impensabile, almeno a quelle latitudini, delle discipline.
Si tratta dei corsi di diritto romano che il professore Francesco Milazzo, ordinario nella Facoltà di Giurisprudenza di Catania, ormai da otto anni, impartisce in lingua inglese ad Akureyri in Islanda, a circa sessanta chilometri dal Circolo Polare Artico.
Ma non è certo un altro esempio di fuga dei cervelli dall’università italiana o da quella catanese in particolare: qui si tratta di un “prestito” che, proprio per la rinomanza degli studi romanistici ai piedi dell’Etna (per tutti, basti ricordare il nome di Cesare Sanfilippo), il Department of law della Faculty of Humanities and Social Sciences di Akureyri chiede alla Sicilia per una scienza, il diritto romano, dall’alto valore formativo per un giurista che domini il dato normativo, partendo da quella “grammatica” del diritto che gli consenta di padroneggiare ogni tipo di “linguaggio” giuridico come quelli, i più diversi, cui sono destinati gli studenti di un Paese che ha più o meno la popolazione della sola città di Catania, che spesso assumeranno posizioni professionali in altre nazioni, come la Danimarca, la Gran Bretagna o gli Stati Uniti.
Nel cosiddetto sistema del “tre più due”, che in Islanda costituisce il normale cursus degli studi di diritto, la prima parte è pertanto dedicata a materie formative piuttosto che normative, e, fra le prime, l’accademia islandese ha saputo guardare, dal profondo nord al profondo sud, a quella civiltà romana che, nel diritto, offrì il meglio di sé stessa, facendo del diritto romano un ancora insuperato sistema logico-giuridico prima che normativo, a tutt’oggi insostituibile per la formazione delle generazioni che si dedicano agli studi giuridici in ogni Paese, si può dire, del globo.
“Una lezione, questa, che viene dall’Islanda – osserva il prof. Milazzo -, per quei Paesi, fra cui va purtroppo annoverato anche il nostro, in cui l'”antico”, quando non è dileggiato, è ritenuto quanto meno inutile. Catania e la sua facoltà giuridica hanno invece saputo da sempre equilibrare la lezione della storia con le pressanti esigenze dell'”attualismo” e i risultati si vedono se, da così lontano e con una consuetudine ormai quasi decennale, si guarda a Catania per quella docenza che di questo equilibrio è la sintesi”.
L’accordo Erasmus che è scaturito da queste relazioni didattiche, ricorda il docente, ha inoltre consentito a numerosi studenti etnei di trascorrere proficui periodi di studio nella fredda ma calorosa isola nordica.