MOSTRA ELMI: record di visitatori a Ragusa, oltre 10 mila in 45 giorni
Oltre 10 mila visitatori in 45 giorni: è un evento culturale senza precedenti quello che registra Ragusa dal 1° aprile, data in cui è stata inaugurata “Elmi per gli uomini, per gli dei”, la mostra archeologica realizzata dalla Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Ragusa insieme con il Pergamon Museum di Berlino (Staatliche Museen zu Berlin – Antikensammlung) e la Proloco grazie al contributo dell’Assessorato dei Beni Culturali della Regione Siciliana e in collaborazione con il Museo della Cattedrale, la Camera di Commercio, la Provincia e il Comune.
A documentare l’eccezionale movimento di turisti nel capoluogo ibleo sono i tagliandi numerati che, nonostante l’ingresso gratuito, sono stati stampati dalla Soprintendenza per monitorare l’afflusso dei visitatori.
In mostra sono 14 elmi: 9 provenienti dal prestigioso museo tedesco, 5 da quelli siciliani di Ragusa, Camarina e Gela che hanno prestato splendidi esemplari di antichissimi vasi in terracotta le cui decorazioni rievocano il rituale della vestizione, con armatura ed elmi, di eroici guerrieri greci. Completano l’esposizione – che per contenuti e allestimento ha raccolto il plauso di archeologi e critici d’arte fra cui Vittorio Sgarbi – un percorso a misura di bambino con poesie e illustrazioni d’autore, una sala-morbida per letture e laboratori per l’infanzia e la toccante mostra fotografica realizzata in collaborazione con Contrasto da Emergency, l’associazione umanitaria che soccorre le vittime civili delle guerre.
In occasione della “Notte Europea dei Musei” anche la mostra di Palazzo Garofalo – il futuro Museo della Cattedrale inaugurato proprio con l’esposizione degli elmi del Pergamon – resterà aperta al pubblico fino alle ventitrè. E per consentire una fruizione più consapevole e autentica dei preziosi reperti in mostra la Soprintendenza di Ragusa ha organizzato due cicli (alle 21 e alle 22) di visite serali con una guida d’eccezione. Si tratta di Giovanni Di Stefano, l’archeologo che con il collega Saverio Scerra ha curato la direzione scientifica della mostra e che, esperto conoscitore dei tesori sepolti nel territorio ibleo, saprà appassionare i visitatori con notizie e curiosità sui siti e i reperti custoditi nei musei ragusani.
“Il successo di questa mostra – commenta il soprintendente, arch. Vera Greco – è favorito anche da due importanti fattori: la centralità urbanistica di Palazzo Garofalo e l’allestimento accattivante, sia sotto il profilo scientifico che creativo. Fattori strategici per conquistare il grande pubblico e che purtroppo non può vantare l’attuale Museo Archeologico di Ragusa, decentrato e sottoutilizzato nonostante la ricchezza e l’abbondanza delle importanti collezioni che custodisce. I numeri parlano chiaro: appena 1500 visitatori l’anno. E’ bastato, per esempio, spostare dal contesto museale di Ragusa e Camarina alcuni vasi perché i visitatori degli Elmi ne cogliessero alcuni interessanti contenuti pittorici altrimenti impercettibili. Questo successo insegna tanto e ci conferma la validità della nostra ipotesi di trasferire il museo archeologico nell’ex Convento di Santa Maria di Gesù, a Ibla: un contesto strategico per il turista sia che giunga a piedi dall’area pedonale sia che vi arrivi con auto e pullman da lasciare nel vicino e funzionale parcheggio”.