Dai un calcio al mal di testa!
Sabato 8 maggio la Sisc (Società italiana per lo studio delle cefalee) organizza, in tutta Italia, la seconda giornata nazionale del mal di testa, che ha come slogan Dai un calcio al mal di testa. Anche la Sisc sezione Sicilia, coordinata dal prof. Filippo Lanaia, responsabile del Centro cefalea dell’azienda ospedaliero-universitaria Policlinico “Gaspare Rodolico-Vittorio Emanuele” di Catania, affronta questi temi, partecipando alla realizzazione di questa giornata con l’appuntamento con la cittadinanza fissato a piazza Università o, in alternativa, apiazza Stesicoro, dalle 10.30 alle 18.30.
La motivazione che ha spinto la Sisc a indire l’evento, con uno slogan che sembra adeguato al raggiungimento dell’obiettivo, scaturisce dall’importanza che viene data a questa sottovalutata patologia che condiziona la qualità di vita di chi ne soffre, ma che influisce anche sui costi di gestione della sanità.
L’emicrania, con le sue varianti cliniche, è la forma di cefalea più frequente della quale soffre circa il 10-15 per cento della popolazione e che spesso non essendo riconosciuta come tale, non è trattata adeguatamente. L’elemento più importante per un corretto inquadramento diagnostico di tutte le cefalee è una precisa analisi dei sintomi riferiti (frequenza delle crisi, localizzazione del dolore, durata, tipo, presenza di segni o sintomi associati) e delle circostanze nelle quali si manifestano.
L’emicrania, un fenomeno neurobiologico complesso, legato ad alterazioni transitorie del funzionamento delle cellule nervose in assenza di alterazioni organiche del sistema nervoso, determina un notevole grado di disabilità, sia durante gli attacchi che nelle fasi intermedie, incidendo in maniera determinante sulle attività lavorative e socio-relazionali dei soggetti che ne sono affetti.
Sono più colpite le donne che gli uomini, interessa un 2-4 per cento dei bambini e generalmente inizia dopo la pubertà per avere la massima incidenza tra i 35 e i 45 anni.