A Palazzo Centrale si presenta il libro del sottosegretario Vincenzo Scotti
Sabato 24 aprile, alle ore 10,30, nell’Aula magna di Palazzo Centrale dell’Università di Catania, il Rettore Antonino Recca, l’avvocato Antonio Fiumefreddo e il preside della facoltà di Scienze politiche Giuseppe Barone presenteranno il volume “L’Italia corta. Le miniere del Mediterraneo”, di Vincenzo Scotti, sottosegretario al Ministero degli affari esteri e presidente della Link Campus University, sede italiana dell’Università di Malta.
Nel libro Scotti ripercorre, con passione civile e con occhi critici, la storia della “questione meridionale”. È una severa analisi dei comportamenti della classe dirigente dell’Italia, incapace, a più riprese, di comprendere le grandi potenzialità che il Sud ha rappresentato per il Paese.
Negli anni cinquanta, anche per impulso del “nuovo meridionalismo”, si era riusciti ad imboccare la strada giusta. Ma il cambiamento degli equilibri del mondo, alla metà degli anni Settanta, ha, di fatto, bloccato lo sviluppo del Sud, concorrendo alla sua involuzione e alla marginalizzazione della politica nazionale di sviluppo del Mezzogiorno.
Negli ultimi venti anni la questione è praticamente sparita dall’agenda politica del Paese e si è frantumata in tante piccole questioni locali, diventando sempre meno “questione nazionale o europea” e le regioni del Nord hanno pensato che l’Italia potesse fare a meno del Sud: l’Italia è diventata corta. Scotti legge i cambiamenti alla ricerca di una strategia che renda possibile l’unificazione e scorge un ruolo strategico per il Mezzogiorno quale “ponte” per l’integrazione dell’Europa nel Mediterraneo: il Mezzogiorno può diventare una grande piattaforma tecnologica e logistica.
Umberto Pioletti