Fighting poverty in low income countries. The case of Sri Lanka

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Fighting poverty in low income countries. The case of Sri Lanka

Prosegue lunedì 29 marzo alle 15, nell’aula magna della facoltà di  Scienze politiche, il ciclo di dieci seminari (che si concluderà il  prossimo 31 maggio) sulle cause e gli strumenti per fronteggiare la  povertà e le sue manifestazioni, organizzati dalla facoltà di Scienze  politiche e dal Laposs (Laboratorio di progettazione, sperimentazione  e analisi di politiche pubbliche e servizi alle persone), nell’ambito  delle attività dell’Anno europeo per la lotta alla povertà e  all’esclusione sociale.

Il prossimo incontro, incentrato sul tema Fighting poverty in low  income countries. The case of Sri Lanka, sarà tenuto dal prof. Siri  Hettige (docente di Sociologia all’Università di Colombo in Sri Lanka  e direttore del Center for Social Policy Analysis and Research),  introduce la prof.ssa Mara Benadusi, docente di Antropologia culturale  alla facoltà di Scienze politiche.

Una crescita economica sostenuta, accoppiata con politiche statuali  fortemente proattive, ha avuto come scopo la redistribuzione del  reddito, mentre adeguati investimenti pubblici nei settori sociali  possono condurre alla riduzione della povertà. Eppure, non è questa  l’esperienza della maggior parte dei paesi in via di sviluppo, almeno  in quelli dove si sono registrati i tassi più alti di crescita  economica a seguito della liberalizzazione. In alcuni di questi paesi, come lo Sri Lanka, mentre il reddito pro capite è aumentato  continuamente, non c’è stata una marcata riduzione della povertà. 
Inoltre, la crescita economica ha avuto come effetto quello di  produrre una maggiore ineguaglianza a livello sia sociale che  geografico. Combattere la povertà rimane in questi casi una sfida  insormontabile, a dispetto di tanti sforzi per ridurla. Perché? Nel  seminario si cercherà di rispondere a questa domanda e di dare qualche 
suggerimento su come un paese come lo Sri Lanka potrebbe meglio  indirizzare i trend attualmente predominanti della povertà.

Il docente terrà inoltre anche l’incontro previsto per martedì 30  marzo, alle 9, oggetto della sua lezione sarà il tema Crafting the  nation, Building the State: Ethnicity and Public Policies. La rapida  modernizzazione, l’industrializzazione e le trasformazioni  tecnologiche favorite dal processo di globalizzazione hanno prodotto  grossi cambiamenti nelle dinamiche di costruzione identitaria, a  livello nazionale, etnico e di classe, specialmente nei paesi  cosiddetti “in via di sviluppo”. In società dove leader politici etno- nazionalisti mobilitano supporto dai gruppi etnici di maggioranza,  canalizzando l’attenzione sulle ineguaglianze nella distribuzione  della ricchezza, sussiste il pericolo che un sistema capitalista  laissez-faire causi serie deflagrazioni etnico-razziali. Il seminario  esplorerà questi assunti discutendo questioni connesse al rapporto tra 
comunità, identità, economia e stato-nazione, a partire dal caso dello  Sri Lanka, che ha attirato l’attenzione internazionale a causa degli  atti di violenza e delle guerriglie che si sono susseguiti negli  ultimi 30 anni.