Università a “numero chiuso”? Serve un’attenta valutazione
Anche le forze sociali si interrogano sull’opportunità del numero chiuso all’Università di Catania. La proposta fa discutere ed ha sollevato anche alcune polemiche. C’è chi è favorevole e chi, invece, è assolutamente contrario. Abbiamo interpellato sulla questione il dottor Giuseppe Spina, direttore dell’Ente Parco dell’Etna.
“Credo che non si possa a priori dire sì sono favorevole al numero chiuso oppure dichiararsi contrario a questa proposta – afferma il dottor Spina -. Serve un’attenta valutazione. Bisogna ragionare bene sulla vicenda prima di dare una risposta precisa. Personalmente sono dell’idea che debba essere condotto uno studio a monte per verificare, in particolare, l’offerta formativa nel mercato del lavoro. Si deve quindi stabilire se il numero chiuso serve o meno a seconda delle situazioni delle diverse facoltà. In certi corsi può essere necessario, in altri no”.
Il direttore dell’Etne Parco dell’Etna sottolinea anche l’importanza di dover tenere conto delle esigenze del mercato del lavoro.
“Questo è un aspetto importantissimo – spiega il dottor Giuseppe Spina -. I laureati spesso sono inadeguati al mercato del lavoro. Va stabilito un parametro minimo al di sotto del quale non ha senso che esista un corso di laurea. I tagli indiscriminati non servono proprio a nessuno. Ma se un corso presenta solo pochi iscritti non ha senso. Mi auguro indubbiamente che l’Università torni ad essere di qualità. Un’Università qualunquista non giova a nessuno, tanto meno agli studenti. Bisogna capire in quali settori c’è eccedenza di iscritti e dove, invece, c’è carenza. Solo con un attento studio si può realmente capire se il numero chiuso può essere un fatto positivo per l’Ateno della nostra città”.
di Umberto Pioletti