Incontri musicali al Musejon
Giovedì 27 novembre, alle ore 20.30, si inaugurerà la stagione concertistica “Incontri Musicali al Museion 2008/2009” organizzata dall’ERSU di Catania, sotto la direzione del Dr. Nunzio Rapisarda e a cura del Direttore Artistico Sebastiano Reitano.
Ospite della serata, il M° Dario Emanuele Aricò. Il pianista catanese, già calorosamente apprezzato dal pubblico nelle precedenti stagioni concertistiche, si è diplomato presso il Conservatorio “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, si è laureato col massimo dei voti presso l’Istituto Bellini di Catania, sotto la guida del Maestro Giuseppe Cultrera, ed ha conseguito il diploma presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma nella classe di alto perfezionamento pianistico, sotto la guida del M° Sergio Perticaroli.
Alla sua formazione musicale hanno contribuito gli insegnamenti di musicisti di fama internazionale: Antonio Ballista, Hugues Leclère, Siavouch Gadjiev e Michele Marvulli. Ha debuttato all’età di sei anni presso un’emittente televisiva ed ha partecipato a numerosi concorsi pianistici nazionali ed internazionali classificandosi sempre vincitore. Si è esibito presso importanti teatri nazionali come il Politeama di Palermo, il Goldoni di Livorno, il Garibaldi di Enna, il Metropolitan e il Sangiorgi di Catania, e presso importanti Auditorium, come il Parco della Musica di Roma, il Mozarteum di Salisburgo, il Vincenzo Bellini di Catania e di Palermo.
All’estero ha tenuto concerti in Austria, in Germania e per la Marina Militare Statunitense. Sempre in qualità di solista, si esibisce con importanti orchestre, e in varie formazioni cameristiche. Attualmente collabora col Teatro Massimo Vincenzo Bellini e col Teatro “Zig Zag” di Catania curando gli interventi musicali della stagione lirico-teatrale “Piccola Opera”. Il maestro Aricò aprirà il concerto eseguendo la Sonata Op. 57 “Appassionata” di Ludwig van Beethoven. La sonata, una delle prime composizioni in stile romantico, sembra sia stata scritta dal compositore tedesco per un amore non corrisposto, intorno all’anno 1804.
Un aneddoto dice che lo stesso Beethoven, durante una passeggiata con un amico, trovò l’ispirazione per alcuni temi dell’ultimo movimento e corse subito a casa a trascriverli. Il concerto proseguirà con l’esecuzione di alcuni brani di Franz Liszt: lo studio Trascendentale n. 10 in fa minore, composizione di estrema difficoltà, partorita dalla mente del genio ungherese con l’intento di affrontare tutte le problematiche tecnico-interpretative del pianoforte. Il Maestro proporrà quindi la Rapsodia Ungherese n. 12 e la “Tarantella” tratta dalla raccolta “Gli anni del Pellegrinaggio – Venezia e Napoli”: altri due pezzi impegnativi, a carattere di improvvisazione e parafrasi di temi popolari magiari ed italiani.