Università a “numero chiuso”? Assolutamente no
Continuiamo a raccogliere pareri ed opinioni sulla “questione” numero chiuso all’Università di Catania. Anche gli studenti fanno sentire la loro voce ed esprimono il loro pensiero. La possibilità, che dall’anno prossimo tutte le facoltà dell’Ateneo cittadino siano a numero chiuso fa discutere.
“Io non sono favorevole e spero che questo non accadrà”, dice subito Diego Iaglietti, rappresentante degli studenti dell’Ersu di Catania.
“Credo fortemente – aggiunge Iaglietti – che si debba dare a tutti i ragazzi la possibilità di iscriversi all’Università. Bisogna garantire il diritto allo studio a tutti. Rappresento gli studenti all’Ersu, che come sappiamo è Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario. Se fossi d’accordo con la proposta del numero chiuso sarei in contraddizione con il mio ruolo. In alcune facoltà, come Medicina e Architettura, il numero chiuso c’è sempre stato e magari in queste realtà è più funzionale, ma estenderlo a tutte le Facoltà mi sembra veramente assurdo”.
Diego Iaglietti continua: “E’ una cosa che va a discapito della cultura. Non è questa la strada da percorrere per una Università di qualità. La riforma del 3+2 è stata un flop. E’ necessario limarla. Nei corsi triennali bisogna fare un corso generale per ogni Facoltà e massimo tre- quattro indirizzi delle specialistiche. Invece hanno inventato dei corsi doppioni, simili ad altri già esistenti, solo per creare delle cattedre e sistemare gli amici. Quando si fanno delle scelte ci vuole buon senso. Sono d’accordo col ministro Gelmini sulla riduzione dei costi inutili. Ma è necessario solamente tagliare quelle sedi decentrate dove ci sono venti iscritti o quei corsi di laurea dove gli studenti si possono contare sulle dita di una mano. Queste sì che sono spese inutili ed è spreco di denaro. Si è creato più confusione che altro”.
Il rappresentante degli studenti è preoccupato per il futuro. “Bisogna sconfiggere l’ignoranza e garantire a tutti la possibilità di frequentare l’Università – conclude Diego Iaglietti -. E non è per nulla vero, che i ragazzi oggi tendono a ‘parcheggiarsi’ per dieci anni all’Università. Questo magari capita per altri motivi, ma nei giovani non c’è questa volontà. Sono dell’idea che il numero chiuso danneggi la crescita degli studenti e non si arriverà ad una Università di qualità”.
di Umberto Pioletti