ARTE: tre straordinarie mostre arricchiscono l’offerta di sapere e conoscenza a Catania
L’assessore regionale ai Beni Culturali, Lino Leanza, presentando a Catania ai giornalisti, nella sede della Presidenza della Regione, le mostre Pulcherrima Res, Wunderkammer e Collezione Finocchiaro, che saranno inaugurate in questo fine settimana, ha detto che, grazie a esse “Catania si pone come una delle città italiane con la più prestigiosa offerta culturale”.
“Pulcherrima Res. Preziosi ornamenti del passato”, allestita nella chiesa di San Francesco Borgia, ai Crociferi, è stata la prima a essere inaugurata poi è stata la volta di “Wunderkammer. I tesori di Palazzo Abatellis” (ex manifattura Tabacchi, piazza San Cristoforo) mentre domenica i catanesi hanno potuto ammirare “La Collezione Finocchiaro del Museo Civico di Castello Ursino”, per la prima volta nella sua interezza.
“Oggi – ha detto Leanza nel corso dell’incontro con la stampa – onoriamo un impegno preso mesi addietro. Si tratta di tre mostre importanti, ciascuna con una peculiarità diversa, che lasceranno il segno. E abbiamo affrontato un vero e proprio tour de force per regalare alla città una grande opportunità: Catania è a tutti gli effetti una città d’arte e può diventarlo in maniera stabile. Nell’arco di poche centinaia di metri – ha aggiunto l’Assessore – oltre alla tre prestigiose mostre che presentiamo oggi, è possibile visitare anche uno dei più importanti eventi di arte contemporanea del mondo, dedicata a Burri e Fontana. E non dimentichiamo poi le mostre allestite nei musei della Provincia. Insomma, poche città possono vantare per queste festività un’offerta artistico-culturale così ricca e prestigiosa. La cultura è l’attrattore economico e turistico per eccellenza”. Leanza ha poi espresso “Doverosi ringraziamenti ai bravissimi curatori delle mostre e al sovrintendente Campo, cui bisogna dar atto dell’efficienza del suo ufficio, che ha messo il massimo impegno per tenere aperte le mostre anche nei giorni festivi.
“Pulcherrima res – ha spiegato poi il sovrintendente Gesualdo Campo – è una mostra archeologica di preziosi ritrovati in varie contrade siciliane e di diversa datazione, ma anche di monili egizi a riprova che la cultura del bello è comune a tutti i popoli. E che offre una chiave di lettura dell’arte e del mondo contemporaneo, anche nella prospettiva dell’apertura, nel 2010, dell’Area mediterranea di libero scambio. Per Wunderkammer, in mostra sono i tesori della “camera delle meraviglie” benedettina di Palermo, sopravvissuta alla sua omologa di Catania, rafforzando l’idea di una identità siciliana non più localistica. Tra l’altro, dal mese di gennaio, l’assessorato ai Beni culturali diventerà anche Dipartimento dell’Identità siciliana. In questo senso va anche la mostra della Collezione Finocchiaro, mai esposta prima nella sua interezza, con pezzi straordinari dal Cinque al Settecento, donati al Comune di Catania nel 1926 per costituire il Museo civico. Ma che furono raccolti da Giambattista Finocchiaro, primo presidente della Gran corte di Giustizia del regno di Sicilia, durante gli anni in cui rimase a Palermo. La Collezione Finocchiaro, che chiuderà il 21 marzo, sarà arricchita in corso d’opera di nuovi tesori. L’ingresso a pagamento per Pulcherrima Res: 4 euro il biglietto.
LE TRE MOSTRE, notizie sintetiche
Moltissimi inediti, e dunque ancor più preziosi per studiosi e appassionati d’arte, fra i 123 dipinti della Collezione Finocchiaro che dal 20 dicembre fino al 21 marzo 2010 saranno esposti, per la prima volta tutti insieme, nel Castello Ursino di Catania in occasione della mostra curata da Luisa Paladino. Si tratta della raccolta fondante della pinacoteca del Museo Civico di Catania di cui fa parte già dal 1876. La quadreria Finocchiaro – seppur dimezzata da una lunga storia di dispersioni e oblio – apparteneva al catanese Giovan Battista Finocchiaro, primo presidente della Gran Corte di Giustizia del Regno di Sicilia che con un lascito testamentario la regalò alla sua città. In mostra opere di Polidoro da Caravaggio, Simone de Wobreck, Matthias Stomer, Pietro Novelli, Giacomo Lo Verde, Mattia Preti, Gaspare Serenario, Giuseppe Patania.
Dai monili mesolitici fino a quelli d’età bizantina, otto millenni di gioielli e ornamenti femminili in gran parte trovati in Sicilia sono il fil rouge di “Pulcherrima Res. Preziosi ornamenti del passato” (19 dicembre – 21 gennaio) a San Francesco Borgia, in via dei Crociferi. La mostra, ideata e curata da Lucina Gandolfo selezionando pezzi delle straordinarie raccolte del Medagliere del Museo Archeologico palermitano Antonio Salinas, giunge a Catania dopo l’esordio di Palermo (2005) e la tappa di Siena (2007). La narrazione di Pulcherrima Res – 460 preziosi reperti in oro, argento, bronzo, vetro e gemme intagliate – comincia con i primi monili preistorici per giungere ai sontuosi gioielli di età bizantina, sofisticate opere d’arte in cui si esprime tutta l’abilità creativa degli orafi del periodo. Un viaggio che appassionerà il pubblico femminile, sensibile alle “cose più belle” di ogni epoca e sarà un impareggiabile momento di conoscenza, ricerca e confronto per gli artigiani orafi del Terzo Millennio che con i propri “colleghi” del passato condividono la maestria nel plasmare e assemblare metalli e pietre preziose per assecondare mode, stili – e capricci estetici – sempre diversi.
La passione per il collezionismo delle famiglie aristocratiche e dei colti monaci siciliani dei secoli passati è infinte il tema di “Wunderkammer. I tesori di Palazzo Abatellis” (19 dicembre – 9 febbraio), una cinquantina di straordinari oggetti d’arte del Seicento e del Settecento provenienti dalla Galleria Regionale di Palazzo Abatellis a Palermo e in parte lì già esposti nel 2001 e in mostra a Catania nelle sale della ex Manifattura Tabacchi, in piazza San Cristoforo 18. Curatore scientifico dell’esposizione di Catania è Giulia Davì, attuale direttore di Palazzo Abatellis, l’allestimento è stato curato dall’architetto Giovanni Patti della sovrintendenza di Catania. Come nella Wunderkammer dei secoli passati – in genere studioli delle corti rinascimentali, delle ricche dimore nobiliari o delle biblioteche dei monasteri dove i collezionisti raccoglievano oggetti in grado di testimoniare la sintesi grandiosa tra arte, scienza e natura – a Catania saranno esposti naturalia, mirabilia e artificialia: ovvero suppellettili provenienti dalla natura (come corallo, avorio ed essenze pregiate), che destano meraviglia (come le conchiglie del nautilo decorate da miniature e motivi in argento) o rielaborazioni artistiche da parte dell’uomo (manufatti in vetro e ottone).