Interrogazione facoltà farmacia
Una interrogazione del senatore D’Ambrosio Lettieri sulla situazione delle Facoltà di Farmacia Italiane è stata indirizzata al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per far luce sul grave squilibrio nel rapporto studenti/docenti
Riportiamo di seguito l’interrogazione in versione integrale
D’AMBROSIO LETTIERI – Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. –
Premesso che il numero delle domande di iscrizione alle facoltà di farmacia delle università italiane è in costante aumento, anche sulla spinta delle positive dinamiche occupazionali dei laureati in farmacia, i quali, secondo le più autorevoli e recenti rilevazioni statistiche (Istat su Università e lavoro, maggio 2008; Unioncamere, ottobre 2008; “Alma laurea”, XI indagine, marzo 2009; “il Sole 24-ore”, giugno 2009), a un anno dal conseguimento del diploma di laurea si inseriscono nel mondo del lavoro in percentuali pari a circa il 70 per cento, di cui il 40 per cento è rappresentato da lavoro a tempo indeterminato;
considerato che nei diversi atenei italiani il numero di docenti delle facoltà di farmacia (corsi di laurea in farmacia e in chimica e tecnologia farmaceutiche) è sensibilmente ridotto rispetto alle altre facoltà tecnico-scientifiche (medicina e chirurgia, medicina veterinaria, agraria, scienze matematiche e fisiche naturali), come emerge in modo chiaro dalla tabella sul rapporto studenti-regolari/docenti-equivalenti allegata al recente decreto ministeriale n. 45 del 23 settembre 2009 sui criteri di ripartizione del fondo di finanziamento ordinario delle Università per l’anno 2009. Dalla citata tabella risulta infatti che le 29 sedi di facoltà di farmacia hanno un valore mediano di detto rapporto pari a 21, circa il doppio rispetto ai valori mediani per le altre facoltà tecnico-scientifiche, come agraria (valore mediano pari a 7), Medicina veterinaria (11), medicina e chirurgia (13) e scienze matematiche-fisiche-naturali (11). Va notato, al riguardo, che il valore mediano delle facoltà di farmacia (21) è sorprendentemente più vicino a quello delle Facoltà umanistico-letterarie quali, ad esempio, lettere e filosofia (24), lingue e letteratura straniere (28) e scienze politiche (29);
considerato altresì che la descritta situazione di grave squilibrio tra le facoltà di farmacia e le altre facoltà tecnico-scientifiche si trascina ormai da molti anni e si è sensibilmente acuita con il progressivo aumento del numero degli studenti immatricolati nelle facoltà di farmacia, senza che il problema potesse trovare soluzioni nell’ambito dell’attività autonoma di governo degli atenei, ciò anche in ragione della ridotta forza numerica delle facoltà di farmacia in tutte le sedi;
rilevato che sia le delibere di consiglio di facoltà adottate da tutte le 29 sedi di facoltà di farmacia del Paese sia la posizione espressa dalla conferenza delle facoltà di farmacia concordano nel denunciare i gravi disagi derivanti dal valore abnorme dell’attuale rapporto studenti/docenti, tale da non garantire agli studenti della facoltà di farmacia condizioni per l’attività didattica pari a quelle assicurate agli studenti delle altre facoltà tecnico-scientifiche e da non consentire ai ricercatori incardinati nella stessa facoltà l’opportunità di svolgere un’attività di ricerca appena adeguata, per il notevole carico didattico che si trovano costretti a sostenere;
sottolineato che la situazione appena descritta, che in alcune sedi di facoltà di farmacia ha ormai raggiunto punte di valore del rapporto studenti/docenti difficilmente gestibile, si ripercuote in modo pesante sulle condizioni di insegnamento nelle facoltà di farmacia, generando un pesante disagio didattico e ciò produce inevitabili conseguenze sul profilo di qualità della preparazione di laureati che, in percentuale preponderante, finiscono per lavorare in aree e settori che si occupano in via diretta della tutela di un bene esistenziale qual è la salute,
l’interrogante chiede di sapere:
se risulti al Ministro in indirizzo che nelle facoltà di farmacia vi sia il grave squilibrio nel rapporto studenti/docenti sopra denunciato e, in caso affermativo, se ritenga opportuno intervenire, nei modi e con i mezzi che riterrà più opportuni, affinché in tutte le facoltà universitarie a carattere tecnico-scientifico sia rispettato un rapporto standard tra il numero degli studenti e il numero dei docenti;
se e quali provvedimenti ritenga di dover adottare il Ministro in indirizzo per consentire alle facoltà di farmacia di sanare la grave carenza di docenti in organico al fine di rendere l’offerta formativa consona e adeguata alle richieste della comunità civile e scientifica, anche alla luce delle novazioni legislative recentemente introdotte dal Governo, che individuano le farmacie pubbliche e private aperte sul territorio e convenzionate con il servizio sanitario nazionale come centri polifunzionali di salute dove i cittadini potranno richiedere e trovare nuove prestazioni e servizi sanitari, in una necessaria scelta di rafforzamento della continuità assistenziale sul territorio.
Alfio Russo